Conte ha respinto al mittente le accuse: “Avremo agito col favore delle tenebre? – ha detto – Non ti permettere di fare una affermazione del genere, leggiti gli atti parlamentari”. Quindi il leader del Movimento 5 stelle ha continuato: “Tu giri intorno alla questione centrale. Ora si tratta di ratificare o meno il Mes e a decidere sei tu. Ormai è un premierato di fatto”. Secondo Conte o Meloni decide di dire “no” alla ratifica e sarà “ampiamente conseguente con tutte le promesse elettorali dopo che cantavi ‘no Mes”, oppure può “votare sì alla ratifica” entrando nel “club di Bruxelles”.

L’ex premier è quindi passato al contrattacco: “Ho visto che ieri hai fatto una piccola critica a Draghi e subito ti sei pentita, sei corsa a scusarti. Anche sul Superbonus non ti devi permettere più di dire quelle falsità“. “Questo – ha continuato Conte mostrando un documento sui social – è un ordine del ‘giorno del 29 dicembre 2021 a firma di Rampelli e Mollicone, due autorevoli esponenti di Fratelli d’Italia, del tuo partito, chiedevano l’estensione per tutto il 2025 del Superbonus, quindi prima di accusare gli altri vedi in casa tua che cosa avete chiesto e per che cosa vi siete battuti”. “Non si fa politica con le bugie”, ha concluso Conte.