L’Italia è l’unico paese al mondo che vanta ben 60 tipi diversi di miele: dai mieli di montagna, come quello di rododendro, al miele di girasole, tipico del Centro Italia, per arrivare fino al Sud con i mieli di arancio, zagara e di eucalipto, tipici della Sicilia.
E poi ancora una prelibatezza pregiata, il miele di corbezzolo, tipico della Sardegna. Il miele diventa un mezzo per scoprire il nostro Paese da un punto di vista diverso, quello dell’amore per la terra e i suoi frutti, del rispetto dell’ambiente, e in questo caso delle api, il cui ruolo di impollinatore è fondamentale per le colture alimentari e dunque per la nostra esistenza. Esiste una rete di territori che certificano origine e identità, Le Città del miele. Fin dalla sua nascita, nel 2001, collabora, a livello regionale e provinciale con il mondo dell’apicoltura sviluppando un’agenda nazionale di eventi promossi e sostenuti dalle Città associate. Un impegno che, nell’arco di vent’anni, è stato fondamentale per la conoscenza dei mieli e che ha consentito a più di 5 milioni e mezzo di consumatori di conoscere, degustare e scoprire la qualità e la diversità dei numerosi e diversi mieli italiani.
Andar per miele regione per regione, gli eventi 2023 e caratteristiche
SARDEGNA
Monti, Olbia – Nel cuore della Gallura, a pochi minuti dall’aeroporto di Olbia, c’è Monti, città famosa per la produzione di vermentino, che organizza ogni anno una Sagra dedicata a questo pregiato vino sardo nel cui ambito si svolge anche la Sagra del Miele Amaro (6 agosto). Tra le tante tipologie di miele spicca quello di corbezzolo, di colore scuro, amato dagli intenditori, raro, pregiato – nonché il più costoso d’Europa – del quale la Sardegna è il più significativo produttore nel mondo. Ricco di antiossidanti ha effetti benefici sull’organismo.
Da non perdere – Nelle vicinanze si trova la foresta di monte Olia, un parco coperto di lecci, querce, erica e corbezzoli, che ospita un’oasi di ripopolamento faunistico con caprioli, cervi, mufloni e rari rapaci, come falchi e poiane.
Miele a tavola – Il miele di corbezzolo si abbina a formaggi stagionati locali come il fiore sardo o il caprino visconte.
Guspini (Medio Campidano) – La città di origine medievale di Guspini ospita la più antica manifestazione del miele in Sardegna (26 – 27 agosto). L’evento coincide con l’annuale “Premio qualità mieli tipici della Sardegna”, dedicato ai migliori mieli regionali, tra i quali spiccano quelli di corbezzolo, eucalipto, asfodelo, multiflora scuri e chiari oltre, naturalmente, al miele di cardo, uno dei più famosi dell’Isola, dal sapore floreale e ricco di minerali e di vitamine, un toccasana per l’apparato digerente.
Da non perdere – Camminando tra le strette vie di Guspini, si possono visitare i musei di vino e olio, osservare la lavorazione del ferro e la produzione di formaggio.
Miele a tavola – Il miele di corbezzolo è ottimo sulle seadas o semplicemente sulla ricotta fresca.
SICILIA
Sortino (Siracusa) – Appuntamento storico del miele siciliano (6-7 ottobre): oltre ad assaggiare i prodotti degli apicoltori della zona, come i mieli di timo, eucalipto, zagara e naturalmente millefiori, questa sagra è un’occasione per provare tantissime prelibatezze: dai sanfurricchi, le caramelle più antiche del mondo, la cui preparazione si tramanda da secoli di generazione in generazione, lo Spiritu de’ Fascitrari, un distillato degli apicoltori al quale si aggiunge un decotto di miele e di aromi, le sfingi, le palline fritte e passate nello zucchero, fino al famoso pizzolo sortinese, una pizza farcita anche in versione dolce, con ricotta e miele. E mostre, esposizioni, spettacoli e tanta musica…
Da non perdere – Notevole esempio di barocco siciliano, le cui vicende sono legate alla nobile famiglia dei Moncada e successivamente agli eredi di Modica. Nelle vicinanze, la necropoli rupestre di Pantalica, oltre 5000 grotte scavate da ominidi, forse già dai primi uomini di Neanderthal.
Miele a tavola – Il miele da zagara di arancio, dal colore chiaro e dal gusto fresco, ha effetti rilassanti e si usa per contrastare ansia e insonnia. Si consiglia l’abbinamento con formaggi freschi come scamorza, caciocavallo e mozzarella.
Zafferana Etnea (Catania) – Giunta alla 43a edizione, l’Ottobrata Zafferanese (tutte le domeniche di ottobre) è uno degli eventi gastronomici più importanti del Sud Italia. Questa mostra-mercato famosa in tutto il mondo è molto amata dai catanesi e non soltanto. È suddivisa in più sagre che si svolgono durante i fine settimana: dell’uva, dei funghi, delle castagne e, naturalmente, del miele tipico della zona tra cui spiccano quelli di zagara, arancio, castagno, eucalipto, limone, fico d’india e millefiori. L’edizione di quest’anno volge lo sguardo al mondo green con un’area dedicata al gluten free e con stoviglie monouso biodegradabili al 100%. Non mancano chef che deliziano i visitatori con degustazioni e ricette creative, anche a base di miele.
Da non perdere – Il patrimonio territoriale della città di Zafferana Etnea è molto vasto, con incredibili monumenti architettonici che si trovano nel centro storico, fino a estendersi in un ampio paesaggio che arriva fino al cratere principale dell’Etna, raggiungibile attraverso vari sentieri nei boschi.
Miele a tavola – Il miele di fico d’India, tipico della Sicilia, dal colore chiaro e dal sapore estremamente dolce, si abbina a formaggi dal sapore molto intenso e stagionati.
PIEMONTE
Bruzolo (Torino) Tutto Miele (9-10 settembre): Un fine settimana che vede protagonisti i mieli del Piemonte e in particolare della Val di Susa: il miele d’erica, di tarassaco, di castagno e quelli rari di alta montagna. Anche una ricca proposta di erbe aromatiche per la cucina e le tisane. Mostre fotografiche, degustazioni, visite agli alveari e abbinamenti culinari a base di miele oltre a camminate sensoriali a base di pane&miele nei boschi.
Da non perdere – Punto di partenza per scoprire qualsiasi località della Val Susa, da Bruzolo è possibile effettuare belle escursioni montane, adatte a tutti. Come la salita all’Alpe Cruvin, di 1991 metri, con panorama mozzafiato sul Monte Orsiera e il suo parco naturale.
Miele a tavola – Il miele di erica, dal gusto che ricorda la caramella mou, si abbina con formaggi stagionati come quelli che si producono in Val di Susa.
Marentino (Torino) – Giunge quest’anno alla 22 edizione la Fiera Regionale del Miele (23-24 settembre), importante appuntamento con i mieli del territorio piemontese. Nelle piccole piazze e lungo le vie della “Città dei rebus” si incontrano le varie tipologie di miele locale, tra cui tarassaco, acacia, castagno e millefiori: previsti circa 130 piccoli produttori di miele e prodotti regionali tipici e genuini. Molte le iniziative, degustazioni e abbinamenti culinari organizzati per festeggiare e consumare sul posto i vari prodotti.
Da non perdere – Marentino è famosa per essere la Città dei Rebus; infatti dal 2005, alcuni tra i migliori muralisti italiani e internazionali hanno disegnato sulle pareti delle abitazioni una serie di rebus che richiamano le risorse tipiche del territorio, un’attività che prosegue ancora adesso.
Miele a tavola – Sulla tavola il miele di castagno si gusta con i formaggi delicati a pasta molle ma è ottimo anche con formaggi stagionati che ne esaltano le note amare.
Il miele di tarassaco di Marentino ha vinto nel 2022 il premio Il Miele del Sindaco, che Le Città del Miele assegnano ogni anno a quel miele che più di altri esprime il suo territorio di origine. Dal sapore delicato, esprime il meglio di aroma e gusto se spalmato su una fetta di pane caldo o su una sottile fettina di lardo.
Ferrere (Asti) – Valorizzare le produzioni tipiche regionali è l’obiettivo di questa fiera che si svolge tra le vie della cittadina con fulcro in piazza del Municipio, tra produttori di miele e di prodotti tipici (come il Salame Cotto Monferrato e le nocciole). Qui si svolge un importante concorso regionale, Ferrere Miele (14-15 ottobre), dove vengono selezionati i migliori mieli piemontesi, che si possono naturalmente assaggiare. Nel corso dell’evento si svolgono raduni di auto e moto storiche e attività legate ai mieli per i bambini. Una curiosità: Ferrere vanta il primato nell’Astigiano per il più elevato rapporto fra abitanti e numero di alveari. Acacia, millefiori e castagno sono tra i mieli più diffusi.
Da non perdere – Ferrere condivide con Roma la caratteristica di sorgere su sette colli, su uno dei quali si trova un belvedere con vista sul Monferrato e con una Big Bench gialla e fucsia. Fulcro del paese è il Castelvecchio, un tempo proprietà dei Signori Garretti e oggi sede del municipio, della biblioteca e della scuola. A dicembre 2022 è stato inaugurato un monumento dedicato a Rita Levi-Montalcini, premio Nobel per la Medicina nel 1986.
Miele a tavola – Una delle eccellenze della zona è la carne. Tra le ricette, il medaglione di manzo glassato marinato nel miele di castagno, succo di mele, anice stellato, cannella e aglio prima della cottura in padella.
VALLE D’AOSTA
Châtillon (Aosta) – L’ultima domenica di ottobre (28-29 ottobre), Châtillon diventa capitale del miele e le vie del borgo ospitano produttori locali di Miel du Val d’Aoste, che espongono sulle bancarelle i loro prodotti. Non mancano dolciumi e altre prelibatezze realizzate con l’oro giallo e in questi giorni si svolge la premiazione del concorso regionale dedicato ai mieli valdostani, che vede in gara miele millefiori chiaro e scuro, di rododendro, di tiglio, di tarassaco e di castagno. Nell’ex Hotel Londres, nei pressi del municipio, si trova il Museo del Miele che racconta la storia dell’apicoltura valdostana attraverso le attrezzature utilizzate.
Da non perdere – Sicuramente nei tempi antichi Châtillon era uno dei borghi più importanti della regione. Lo testimonia la presenza di numerosi castelli e torri, come il Castello Gamba, dei primi anni del ‘900 che ospita il museo di arte moderna contemporanea.
Miele a tavola – Il millefiori di montagna, molto utile per l’apparato digerente, viene impiegato in diverse ricette, anche per preparare un ottimo sugo per la pasta, con pomodori secchi, mandorle tostate e capperi.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Sacile (Pordenone) – Terza edizione per I Mieli di Alpe Adria (7-8 ottobre), con tanti espositori provenienti dai consorzi provinciali degli apicoltori di Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste. Nel corso della due giorni, anche mini corsi per piccoli apicoltori e incontri a tema miele e dintorni. Acacia, castagno, millefiori e marasca sono alcuni dei mieli che si trovano in quest’area.
Da non perdere – Sacile, bagnata dal fiume Livenza, è soprannominata “il Giardino della Serenissima”, per le sue atmosfere veneziane. I suoi numerosi palazzi cinquecenteschi la rendono una città rinascimentale per eccellenza. Sontuoso il Duomo di San Nicolò, patrono della città e della navigazione fluviale.
Miele a tavola – Il miele di marasca è tipico dell’area del Carso triestino. Il suo gusto è molto particolare perché amarognolo con aroma di mandorle, dal colore ambrato e riflessi rossastri. Si abbina bene ai formaggi di capra e agli erborinati.
VENETO
Lazise (Verona) – Tra le manifestazioni storiche più significative del miele italiano, dopo quella di Montalcino, I Giorni del Miele (6-8 ottobre) giunge quest’anno alla 43a edizione. In un’incantevole posizione sul Lago di Garda, la fiera propone in 2400 metri quadrati di area espositiva, mieli provenienti da tutto il territorio locale, nazionale e anche dall’estero come quelli di rododendro, tarassaco, tiglio e castagno e naturalmente macchine e attrezzature dedicate, editoria di settore. Previsti anche laboratori didattici, mostre fotografiche, incontri e anche premi a mieli regionali e nazionali. Nel 2001 questa fiera ha dato vita all’associazione Le Città del Miele.
Da non perdere – Una passeggiata sul lungolago, considerata una delle più belle di tutto il Garda, con fotografie obbligatorie nel caratteristico porticciolo. Edificio simbolo è l’Antica Dogana Veneta, monumentale costruzione del Trecento.
Miele a tavola – Il miele di tiglio, dal colore chiaro e dorato e dal sapore dolce, per la sua consistenza molto fluida è perfetto per dolcificare tisane, tè e altre bevande.
Limana (Belluno) – Uno degli eventi più attesi dell’autunno bellunese dove il primo “balcone sulle Dolomiti” ospita, da oltre dieci anni, la Festa del Miele e dell’Agricoltura (13-15 ottobre) nel centro della cittadina: bancarelle con i prodotti locali tra cui il miele, la propoli e la lavorazione della cera, accolgono i visitatori. In programma anche convegni e appuntamenti enogastronomici per meglio apprezzare le eccellenze del territorio. Durante la manifestazione si svolge anche la consegna del Premio “Limana Paese del Miele”, il concorso per valutare e premiare i migliori mieli dell’anno prodotti e confezionati nella Provincia di Belluno. Tra le tipologie di mieli, rododendro, castagno, tiglio, acacia e tarassaco.
Da non perdere: Limana, sulle sponde del Piave, è una cittadina d’arte e di cultura, resa famosa da Dino Buzzati che amava passeggiare e trascorrere il suo tempo in Valmorel, tra chiese e resti di antichi villaggi sullo sfondo di una natura rigogliosa. Al centro del paese merita una vista la Chiesa parrocchiale di San Valentino, dove sono conservate le spoglie del santo.
Miele a tavola – Da incolore a giallo paglierino chiaro allo stato liquido, ha un sapore dolce e fine. Si abbina a formaggi della tradizione delle Dolomiti Bellunesi, come il Malga Bellunese o il Cesio.
EMILIA ROMAGNA
Poggio Torriana-Montebello (Rimini) – Sarà come tornare indietro nel tempo passeggiare per le antiche e tortuose strade del borgo di Montebello, dove ogni anno si svolge un appuntamento fisso con i mieli romagnoli la Festa del Miele (2-3 settembre) . Mercatino di mieli, formaggi, salumi, incontri con esperti e laboratori gratuiti di assaggi e degustazioni con smielature in diretta per apprendere tutti i segreti dell’oro liquido. Tra i mieli più pregiati della regione la melata proveniente dagli alberi di quercia e di castagno, dal sapore intenso, che ricorda la frutta secca.
Da non perdere – La Rocca dei Guidi di Bagno, uno degli edifici storici più interessanti di tutto il territorio della Signoria Malatestiana, che nel corso dei secoli è stata dimora nobiliare ma anche presidio militare.
Miele a tavola – Il miele di melata è ideale da abbinare a formaggi freschi e yogurt.
TOSCANA
Montalcino (Siena) – Giunta alla 45^ edizione, la Settimana del Miele di Montalcino (8-10 settembre) ospita quello che è noto come il primo appuntamento nazionale dedicato al miele, nato nel 1976. Concentrato in una tre giorni,l’evento ha segnato non solo la storia del settore apistico ma anche la sua evoluzione produttiva. Gli appassionati del nettare possono trovare nella sede dei Giardini dell’Impero e del teatro degli Astrusi, una scelta unica della vasta produzione degli apicoltori toscani, come il miele di corbezzolo, di rosmarino e di rododendro. Previsti anche concorsi, convegni, editoria e apicosmesi.
Da non perdere – Una passeggiata nel centro storico, dominato dalla Rocca, la fortezza che risale al 1361, per ammirare la torre stretta e lunga del Palazzo dei Priori, sede del Comune, il Palazzo Vescovile e le chiese di Sant’ Agostino, Sant’ Egidio e San Francesco.
Miele a tavola – Il miele di rosmarino, dal sapore aromatico, è ottimo abbinato a piatti di carne della tradizione toscana.
MARCHE
Belforte all’Isauro (Pesaro) – Belforte all’Isauro viene definito il paese dei sapori autunnali, celebrati durante questo evento, la Festa del Miele (7-8 ottobre) dedicato a miele ma anche a funghi e tartufi, alcuni tra i prodotti tipici che si raccolgono in questa stagione. Un modo per assoporare i profumi e i sapori della tradizione e di una cucina unica tramandata da intere generazioni e che si può riscoprire tra le strade di questa cittadina, ma anche nei ristoranti e trattorie che in questa occasione servono piatti tipici stagionali. Durante la sagra si possono assaggiare marmellate e pane con miele tipico del territorio, come quello di millefiori, acacia, castagno, le melate di bosco, biscotti all’anice, il bostrengo (tipico dolce rustico marchigiano), torte fatte in casa. Non mancano balli popolari, stand di artigianato e anche esposizioni di lavori sulle api realizzati dai più piccoli.
Da non perdere – Il Castello che nei secoli subì diversi rifacimenti, donato poi nel 1874 al comune di Belforte all’Isauro, la chiesa di San Lorenzo nel centro storico che custodisce tele di scuola baroccesca del XVII secolo e un crocefisso venerato come miracoloso.
Miele a tavola – Antibiotico naturale, il miele di acacia di colore giallo, dolce ma con retrogusto leggermente amarognolo, è ottimo se abbinato a formaggi come il gorgonzola o il roquefort.
Montelupone (Macerata) – La più antica manifestazione degli apicoltori marchigiani, con oltre quarant’anni di storia alle spalle, Apimarche si rinnova: Mielemente si svolgerà in dicembre, a ridosso delle feste natalizie (8-10 dicembre) e sarà il primo mercatino di Natale interamente dedicato al miele e ai prodotti derivati. Un appuntamento che evidenzierà il grande patrimonio apistico della regione, con un programma intenso di attività e che metterà ancora di più al centro gli apicoltori come i veri protagonisti. Nel borgo cittadino l’esposizione dei mieli legati alle fioriture tipiche delle Marche, tra i quali spicca il millefiori ma anche acacia, castagno, girasole, ginestrino, lupinella e varie melate. Dallo scorso dicembre, Montelupone ha assunto la presidenza nazionale de Le Città del Miele.
Da non perdere – Montelupone fa parte de I Borghi più belli d’Italia e vanta la Bandiera Arancione. Il centro storico è racchiuso da mura con 4 porte d’ingresso e originale pavimentazione in pietra. Tra le vie del borgo, superbi palazzi nobiliari e chiese come quella di San Francesco, eretta nella seconda metà del Duecento e poi rivista in epoca tardo barocca.
Miele a tavola – Montelupone è anche presidio slow food per il carciofo: tra le ricette tipiche, la tisana al carciofo di Montelupone, che si può addolcire con il miele di lupinella, tipico locale , dal sapore delicato.
UMBRIA
Foligno (Perugia) – Tutta la dolcezza del miele umbro e dei prodotti dell’alveare a Mielinumbria, mostra mercato tra le più importanti in Italia, che si svolge nella suggestiva cornice di Palazzo Trinci (5-6 novembre). In programma anche degustazioni guidate, show cooking, convegni sull’apicoltura, laboratori per i bambini per imparare a fare le candele in cera e conoscere meglio il mondo delle api. Non manca anche una sezione per gli addetti ai lavori con forum e convegni per approfondire le tematiche legate al miele e al mondo delle api. Acacia, millefiori e castagno i mieli più diffusi in regione.
Da non perdere – Pregevole il centro storico che conserva edifici religiosi e palazzi di grande pregio, partendo da Piazza della Repubblica, centro della vita sociale già dal Medioevo, con palazzo Trinci, oggi Museo della Città, il Duomo di san Feliciano e palazzo Orfini, dove nel 1472 venne stampata la prima edizione della Divina Commedia.
Miele a tavola – Le castagnole sono un dolce tipico del periodo di Carnevale: dei soffici bignè fritti cosparsi di miele all’acacia.
ABRUZZO
Tornareccio (Chieti) – La più importante manifestazione apistica abruzzese, Regina di Miele (23-24 settembre), coinvolge tutto il centro storico di questa incantevole cittadina: stand, degustazioni di miele e dei suoi derivati, visite guidate, concerti e incontri di approfondimento dei mieli territoriali. Una due giorni che ruota tutto intorno a un prodotto di eccellenza, mettendo in risalto anche questo territorio così ricco di tradizioni, arte e storia. Opportunità per gustare il millefiori di montagna, la sulla, la lupinella, il girasole, la santoreggia, l’acacia.
Da non perdere – Caratteristico borgo dalle origini molto antiche, Tornareccio è ricco di chiese ma la più significativa è quella della Madonna del Carmine con i sotterranei. Nei dintorni sul Monte Pallano, ci sono i resti delle mure megalitiche del V-IV secolo a.C.
Miele a tavola – Il miele di sulla è ottimo se utilizzato per preparare dolci e per dolcificare bevande e tisane.