CasaPound risponde alle dichiarazioni di Don Lai affiggendo uno striscione recante la scritta “Contro l’invasione. No alla sostituzione etnica”.
“Don Lai nelle sue deliranti dichiarazioni di qualche giorno fa, in cui afferma che senza migranti la nostra società non può andare avanti – dichiara CasaPound in una nota- si scorda del degrado quotidiano derivato da un modello di accoglienza fallimentare, non volto all’aiuto o all’integrazione dei migranti, ma solo ad arricchire il meccanismo di sfruttamento gestito da cooperative e organizzazioni varie, come la Caritas”. Tra sbarchi, hotspot, e centri d’accoglienza il problema coinvolge tutta la Sardegna – prosegue la nota – ma soprattutto la parte meridionale dove arrivano quotidianamente barchini. Per noi i confini sono sacri ed inviolabili, e non possono essere barattati per meri interessi economici adducendo come scusa l’invecchiamento della società, e alludendo alla necessità di sostituire gli italiani con i migranti, incassando prebende per sostenere il sistema di una accoglienza fallita in partenza”. “Fino a che CasaPound Italia sarà presente – conclude il movimento – continuerà, a risvegliare le coscienze ancora sopite dei sardi e degli italiani, contro la asfissiante propaganda buonista ed immigrazionista del pensiero unico, vestito in questo caso con l’abito talare”.