I pm di Milano Paolo Storari e Giovanna Cavalleri hanno disposto un sequestro impeditivo d’urgenza della società Martinina srl che gestiva il Cpr di via Corelli a Milano, già oggetto di ispezione nell’inchiesta, per frode e turbativa, della Gdf lo scorso primo dicembre, da cui era emerso che i migranti, tra le altre cose, non ricevevano cure e mangiavano cibo scaduto.
Di fatto la Procura, con questo provvedimento, ha sequestrato il Centro di permanenza per i rimpatri. Il provvedimento, se verrà convalidato dal gip, porterà alla nomina di un amministratore giudiziario per gestire la struttura. Migranti con tumore al cervello o epilettici oppure con gravi problemi psichiatrici considerati «idonei alla vita della comunità ristretta» ma in realtà non sottoposti a visita medica. Ospiti senza un supporto psicologico e psichiatrico poiché il personale «non conosce» la «lingua» degli ospiti. E poi mancanza di medicinali, un presidio sanitario «gravemente deficitario» a cui si aggiungono, tra l’altro, camerate «sporche», bagni «in condizioni vergognose» e «cibo maleodorante, avariato (…) scaduto».
A descrivere le condizioni del Cpr di via Corelli di Milano è stata la Procura nel decreto di ispezione video registrata, effettuata oggi assieme a perquisizioni e acquisizioni di documenti nella struttura che ospita stranieri senza un regolare documento di soggiorno o destinatari di un provvedimento di espulsione e in attesa di essere rimpatriati