A Capo Caccia torna il sereno.
A dipanare le nebbie che rendevano poco nitido il cielo sopra l’Area marina protetta è il via libera ministeriale al disciplinare licenziato dall’ente lo scorso gennaio per regolamentare le attività consentite nelle acque e lungo le coste della baia sottoposta a tutela ambientale.
Tanto il provvedimento dell’Area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana, che si trova nel territorio comunale di Alghero e si integra con il Parco naturale regionale di Porto Conte, con cui condivide peraltro la direzione, che il nulla osta arrivato dalla direzione generale Patrimonio naturalistico e mare del Ministero dell’Ambiente, consentono agli operatori di tirare un sospiro di sollievo e avviare le attività stagionali secondo regole ben chiare, che resteranno valide per tutto il 2024.
Allo stesso tempo, i vincoli imposti da Casa Gioiosa e vidimati a Roma permetteranno ai soggetti deputati al controllo di poter intervenire con efficacia nell’individuazione di eventuali sanzioni. Il rispetto delle regole da parte di tutti i soggetti coinvolti sarà al centro della relazione che l’Area marina protetta dovrà fornire agli uffici ministeriali alla fine della stagione turistica, così da valutare eventuali contromisure da adottare in futuro.
In particolare, il disciplinare autorizza le attività di balneazione, nautiche, subacquee e di osservazione in emersione e in immersione, fissando però dei paletti al fine di dare priorità alla salvaguardia del patrimonio naturale, il cui valore va oltre il suo potenziale indotto economico. Regole alle quali dovranno sottostare anche gli operatori del mondo scientifico e le iniziative che saranno condotte a fini ricerca.