Gli studenti e le studentesse dell’Università degli Studi di Cagliari hanno aderito alla giornata internazionale di solidarietà con la Palestina e hanno organizzato, occupando gli spazi del Polo Umanistico di Sa Duchessa, due giorni di iniziative sul tema.
Un appello alla mobilitazione studentesca che in Italia è stato lanciato da gruppi di studenti e attivisti per la liberazione della Palestina, tra cui spicca l’organizzazione Giovani Palestinesi d’Italia.
In programma interventi, proiezioni, laboratori e musica live accompagnati da benefit il cui ricavato è destinato alla raccolta fondi che l’Associazione Amicizia Sardegna Palestina ha promosso per l’emergenza Gaza.
Gli incontri hanno lo scopo di offrire momenti di approfondimento sulla condizione in cui versano i palestinesi e di creare, anche all’interno dell’Università, un dibattito che inquadri la situazione attuale e condanni il massacro in corso rifiutando la comoda quanto complice via della neutralità.
In questa occasione è infatti rilanciata la raccolta firme che gli stessi studenti e studentesse stanno portando avanti per chiedere all’Ateneo cagliaritano di interrompere gli accordi tra Unica e le università israeliane schierandosi così contro l’aggressione militare di Israele che, in un mese e mezzo, ha bombardato a tappeto Gaza uccidendo più di 15000 palestinesi.
La petizione ha già superato le 600 firme ed è accompagnata da una lettera che verrà presentata al Magnifico Rettore e in cui si legge che “l’Università di Cagliari ha un accordo valido fino al 2024 con l’università di Haifa. Quest’ultima si rende responsabile della strategia di pulizia etnica israeliana e del regime di apartheid, dando assistenza speciale agli studenti che hanno partecipato all’attacco a Gaza del 2008, accogliendo delle basi militari all’interno del suo campus e avendo ospitato numerose conferenze sul “problema demografico” in Israele, un eufemismo per il progetto di pulizia etnica dello stato israeliano nei confronti della presenza di un numero troppo elevato di palestinesi sul suo territorio. “
Gli studenti e le studentesse invitano alla partecipazione sia dei colleghi e colleghe universitari, ma anche del personale docente e tecnico-amministrativo, in virtù della necessità di non rimanere indifferenti e passivi davanti alla tragicità degli eventi contemporanei, ma incoraggiare una consapevole presa di posizione, anche e soprattutto considerando il ruolo formativo e intellettuale che l’istituzione universitaria dovrebbe ricoprire.