L’ambasciata ucraina in Italia ha chiesto al Comune di Modena di ritirare l’autorizzazione all’uso di una sala civica per ospitare un evento sulla ricostruzione da parte della Russia della città di Mariupol, distrutta dalla guerra.
La conferenza e la mostra che si terranno a Modena il 20 gennaio mirano a mostrare la «rinascita della città dopo la guerra», con relatori come il console generale russo a Milano, Dmitry Shtodin, secondo il sito web dell’Associazione culturale Russia Emilia-Romagna. Nella presentazione della conferenza intitolata «Mariupol. La rinascita dopo la guerra», si legge che «Mariupol, città-simbolo della rivolta popolare del Donbass contro la giunta di Kiev, città martire dell’occupazione banderista durata 8 anni, affronta ora un veloce processo di ricostruzione sotto l’egida delle Istituzioni della Federazione Russia di cui è divenuta parte integrante».
Per questo, aggiunge, si terrà «una mostra-conferenza per presentare al pubblico modenese i risultati della nuova amministrazione cittadina dopo la liberazione definitiva nella primavera del 2022, con la resa del battaglione Azov asserragliato nell’acciaieria ’Azovstal».
Relatori della conferenza, il Presidente dell’Associazione, Luca Rossi; il Console Generale della Federazione, Russa Dmitry Shtodin, il rappresentante italiano del Movimento Internazionale dei Russofili, Eliseo Bertolasi e il giornalista Andrea Lucidi.
‘L’Associazione Russia-Emilia-Romagna ha organizzato una conferenza per sabato 20 gennaio sulla vicenda di Mariupol, città contesa del Donbass, alla presenza del Console Russo di Milano. Si tratta di una delle tante iniziative che si sono susseguite negli ultimi 3 anni sulla vicenda Ucraina e che si sono svolte in diverse sale della nostra città ma anche nelle piazze, organizzate da vari gruppi ed associazioni, in queste iniziative si é data una chiave di lettura diversa della guerra e delle cause che sono alla base del conflitto. Senza entrare nel merito del contenuto della conferenza del 20, sono davvero stupita delle voci che si sono levate dal mondo politico cittadino che hanno chiesto al sindaco di proibire l’iniziativa sulla base di motivazioni che stridono semplicemente con il semplice e basilare principio della libertà di espressione’.
Così il consigliere comunale di Modena Sociale – Indipendenza Beatrice De Maio intervenendo sulla discussione sollevata in ambito politico sull’opportunità di concedere o meno, da parte del Comune, una sala pubblica di quartiere in affitto, all’associazione Russia-Emilia-Romagna per una conferenza dedicata a quella definita la rinascita di ‘Mariupol, la rinascita dopo la guerra, città-simbolo della rivolta popolare del Donbass contro la giunta di Kiev’.
‘Non mi risulta che esista un obbligo di essere d’accordo con la visione del Pd o di altri partiti del conflitto in Ucraina’ – prosegue De Maio. ‘Se il Comune di Modena affitta una sala ad un’Associazione legalmente riconosciuta che dichiara di rispettare le norme previste per la concessione della sala stessa non vi sono motivi per negare l’autorizzazione né il fatto che essa venga concessa e tantomeno non implica che il Comune o il Sindaco siano d’accordo con i contenuti divulgati dall’iniziativa in questione. Spiace dover fare questo genere di interventi perché questo indica un clima non propizio per la libera circolazione delle opinioni, soprattutto in un contesto nel quale il racconto dei media è a senso unico ed è davvero inaccettabile che qualcuno cerchi di vietare anche i residui spazi a chi non concorda con la versione ufficiale dei fatti. Confido nella sensibilità del sindaco Muzzarelli affinché l’iniziativa possa svolgersi regolarmente’.