«Lei — racconta alla GdF un vigilantes a proposito della responsabile del Consorzio Servizi Fiduciari di cooperative di lavoratori utilizzate dalla Mondialpol, ndr — si vantava del sistema con il quale riuscivano a schermare le attività che erano fuori dalla legalità, perché in questo modo era difficile risalire ai vertici e ai reali responsabili: lei diceva che eravamo una “Ferrari” con il motore di una “Cinquecento”, nel senso che il consorzio di cooperative era la “Cinquecento”, mentre la Ferrari era la “Mondialpol”…»., a riportare la notizia è l’edizione milanese del Corriere della Sera.
“Efficace descrizione (la Ferrari e la Cinquecento) del meccanismo di «neutralizzazione del cuneo fiscale» e di «abbattimento del debito Iva attraverso l’annotazione di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti», con il quale il terzo gruppo leader italiano nella vigilanza privata (con oltre 200 milioni di fatturato annuo e l’impiego di 2.500 persone) per il gip Silvia Perrucci nel settore del portierato «è riuscito ad aggiudicarsi commesse proponendo ai clienti supermercati e banche prezzi estremamente competitivi, e addirittura “fuori mercato”, perché caratterizzati da ribassi superiori a quelli sostenibili dai concorrenti (leali)», esternalizzando la manodopera grazie appunto al ricorso a consorzi di cooperative farlocche in evasione di imposte e di contributi. Un propellente fuorilegge, ad avviso dell’inchiesta del pm milanese Giovanni Polizzi. Il quale un po’ di quella benzina ha ora tolto al serbatoio della “Ferrari” Mondialpol, ottenendo dal gip il sequestro preventivo di circa 25 milioni di euro a carico del Consorzio Mondialpol Facility Scarl, Mondialpol Service spa, Vedetta 2 Mondialpol spa, oltre che del Consorzio Servizi Fiduciari, in una inchiesta che tra i 23 indagati vede anche il proprietario della Mondialpol, Fabio Mura, e altri due vertici”, scrive ancora il Corriere della Sera.
“Per i magistrati «ripetutamente emerge la gestione gerarchica della “galassia” Mondialpol», e «la consapevolezza dei vari debiti erariali delle singole coop consorziate» (messe in liquidazione ogni meno di due anni con travaso di lavoratori da una all’altra e ricorrenza dei prestanome)”, mette nero su bianco il Corriere.
“Mura, invece, respinge «integralmente» l’accusa che, in vista del ricorso al Riesame, ritiene «fraintenda oggetto e attività di Mondialpol Facility». Nega «rapporti contrattuali o personali con le imprese alle quali si riferiscono le irregolarità tributarie», rivendica «l’integrale effettività delle prestazioni dei servizi di portierato», e «la corrispondenza del soggetto che ha erogato i servizi rispetto all’oggetto dei contratti con il cliente finale, verificata scrupolosamente attraverso una specifica piattaforma informatica che raccoglieva in tempo reale ogni relativo dato». In più per Mura «le tariffe sono concretamente in linea con quelle di settore e rispettano le condizioni di mercato, mentre la Società Vedetta 2 Mondialpol è rimasta del tutto estranea ai rapporti economici in ambito consortile tra le imprese subconsorziate assegnatarie dei servizi di portierato».”, conclude il Corriere della Sera.