Si è chiusa nei giorni scorsi la nostra dal titolo: “Pennelli colori e frammenti di carta, naif e collage”, un successo di pubblico molto importante che ha fatto parlare di se per la qualità delle opere presenti.
La mostra, che si è svolta alla galleria Nova Karel in viale Trieste, vedeva esposte le opre di Sara Caselli e Cecilia Dallolio, la prima usa la tecnica del “Collage”, si tratta di Arte contemporanea risalente al ‘900 e che si afferma nel tempo grazie al Futurismo. Una meta-mostra che regala agli osservatori un modo diverso ed originale di interpretare la pittura.
Uno sguardo su Cagliari, molto amata dall’Artista, città pulsante ed impareggiabile. Elevata ad un mondo ideale per la sua storia e i mille luoghi affascinanti, nata a ridosso del suo mare azzurro e racchiusa da una possente cinta muraria che, in un abbraccio simbolico, fa proprie le stradine caratteristiche del vecchio quartiere di Castello, un tempo ricche di vivaci botteghe artigianali e mete di originali acquisti e curiosità.
Il vero fattore motivante e vitale che caratterizza le sue opere sono i monumenti, le Chiese, i luoghi segreti ed arcani che ci riportano ad un magico passato che la città raccoglie, indicatori del popolamento di antiche viabilità la cui leggibilità degli edifici, molto modesti dal punto di vista architettonico, mettono però in rilievo alcune residenze private un tempo vivaci, combinate con incantevoli scorci scenografici.
Grande attenzione ai dettagli, che solo uno sguardo attento puo’ cogliere, vanno isolati dal contesto e saranno gli osservatori a scegliere la profondità delle cose che potrebbero andar perdute nella superficiale abitudine nella quale puo’ poggiare il nostro sguardo distratto.
L’Artista non ha lasciato indietro la Cagliari naturalistica, il suo clima dolce, il mare e le sue spiagge bianche sulle quali, un tempo, poggiavano i colorati casotti.
Invece le opere di Cecilia Dallolio, cresciuta in una famiglia di Artisti dalla quale si è differenziata nello stile, catalogato come “Naif”, Cecilia Dallolio non ha avuto maestri ma ha privilegiato i suoi lavori attingendo da personali ispirazioni e riferimenti di vita interiore.
La sua pittura, originale ed autonoma, privilegia “gli interni” e conduce il nostro sguardo verso i componenti l’arredo, “ mobili” “fiori” “oggetti”, il cui design ci riporta all’antico, caratteristico di un forte valore simbolico che ha come nucleo l’amore per la casa e l’intimità famigliare.
Cambiando visione, lo stesso stile lo ritroviamo nella cura per gli ambienti esterni, spazi all’aperto come piazze e scalinate che fungono da momenti di riposo e scambi conviviali e che ci riportano ad un tempo andato, ricordi filtrati attraverso il sentimento, nostalgico ed evocativo.
Non possiamo non poggiare il nostro sguardo sui dipinti con soggetti religiosi tra i quali l’Artista dedica un particolare omaggio al Patrono della Città di Cagliari. La sua passione si riversa e non trascura neppure l’amore per gli animali, inserendoli spesso nelle sue tele.
Opere notevoli, universi fantastici, creatività caratterizzata in chiave favolistica con immagini poetiche accompagnate da dolci accostamenti di colori che ci rimandano ad una sapienza artistica che fa trasparire una nostalgia che non si accompagna a rimpianto ma e’ contrapposta ad un vissuto attuale, frenetico e moderno.
Lavori densi di grande significato, meritevoli di giusto riconoscimento ed affermazione pubblica importante. E’ alchimia congenita l’arte di Cecilia Dallolio e si chiama talento.
La mostra ha visto come sponsor d’eccezione Catte Audi ed Ecampus Università da sempre impegnati nella promozione dell’arte, della cultura al fine di favorire una crescita e uno sviluppo del mondo artistico sardo e non solo.