“Vincere e vinceremo”, uno dei motti fascisti per eccellenza riecheggia nell’insenatura di Cala d’Oliva, all’Asinara, l’isola che fu carcere di massima sicurezza e negli anni del maxi processo accolse i giudici Falcone e Borsellino.
Lo gridano i ragazzi della scuola per immersioni subacquee di Luca Occulto, associazione Sette mari. A raccontarlo in un lungo reportage è L’Unità, che denuncia rigurgiti fascisti durante i camp ai ragazzi tra gli 8 e i 16 anni. Un servizio che è rimbalzato negli ambienti politici, commentato oggi dal deputato sardo del Pd, Silvio Lai.
“Dopo i funerali con i saluti romani, i libri di generali che inneggiano al razzismo, ora ci mancava l’educazione mussoliniana per i ragazzi – dice all’ANSA il parlamentare dem – è preoccupante e bisogna denunciarlo. È intollerabile che ci siano ancora persone ed organizzazioni che in chiave nostalgica tentano di trasmettere ai nostri giovani quei terribili fasti – attacca Lai -. Ci domandiamo se ne è al corrente il commissario del Parco, insediatosi dopo mesi di vacatio amministrativa accumulata per l’incapacità di governo nazionale e regionale di trovare soluzioni condivise”. Il deputato chiama in causa la Giunta regionale di centrodestra guidata da Christian Solinas:”Ha intenzione di intervenire o pensa di allinearsi a quelle metodologie educative come sta facendo la destra nazionale difendendo le frasi ingiuriose del generale Vannacci?”.
L’Asinara si divide. “Come si fa a non sentirli – racconta Alessandro Masala, gestore dell’unico diving dell’isola, intervistato dall’Unità -, s’addestrano per tutta l’isola imitando i marines. Occulto non vive qui, no. I ragazzi vengono dal continente. Li porta qui a fare questa cosa che lui chiama camp”. “No, mai sentito niente che abbia a che fare con reminiscenze, ci mancherebbe – spiega invece al quotidiano il maresciallo dei carabinieri Ivan Mariuzzo -. Grida maschiliste sì, del genere Apocalipse now, ma niente di più”.
LUCA OCCULTO NEGA, “TUTTO FALSO” – Non vuole parlare Luca Occulto, responsabile della scuola di immersione I Sette Mari che organizza da molti anni i camp all’Asinara durante i quali utilizzerebbe motti fascisti con i ragazzi. Si limita a dire che “non è assolutamente come dicono, siamo tranquilli e sereni”, dopo aver chiarito di aver dato mandato agli avvocati e che non avrebbe autorizzato nessuna intervista. La scuola è attiva dal 2004 e organizza, come si legge nel sito web dove non si fa alcun accenno all’addestramento con motti fascisti, “un campus subacqueo strutturato che offre a ragazzi e ragazze l’opportunità di confrontarsi con il mare usando le proprie capacità, scoprendo cosa vuol dire vivere in squadra ed essere autonomo nello stesso tempo. Un gruppo di giovani coetanei suddivisi per età e preparazione in turni da massimo 12 partecipanti, che passano due settimane insieme per svolgere una scuola e una formazione specifica”. Per i responsabili dell’associazione “la subacquea è uno sport, sano, intenso e non competitivo – si spiega nelle pagine del sito -, che si preoccupa della tutela ambientale e di valorizzare l’ambiente”. Risultato finale delle attività di formazione per i giovanissimi è “lo sviluppo di qualità dinamiche, iniziative e qualità relazionali (svago, unione, condivisione), capacità di ascolto e disciplina, acquisendo fiducia in se stesso e nelle proprie capacità”.