Dopo tre decenni di attesa, arriva il secondo disco della band sassarese PMI: si intitola “Per chi resta” e fotografa in cinque brani che miscelano sonorità grunge, stoner e indie rock il profilo musicale del gruppo di Stefano Demontis (voce e chitarra), Franco Mario Frau (chitarra), Riccardo Nieddu (chitarra), Massimo Canu (basso) e Daniele Pala (batteria)
Prodotto da Alberto e Paolo Erre per Rockhaus Blu Studio, l’EP è stato presentato alla stampa e agli addetti ai lavori a Cagliari.
Nata nel 1991 sotto l’insegna Jaw Breaker, la band sassarese ha cambiato in seguito il nome in PMI – Proposta Musicale Isolana prima di assumere, l’anno dopo, quello definitivo di PMI – Parole Musica Istinto, con Stefano Demontis alla voce, Franco Mario Frau e Franco Squintu alle chitarre, Andrea Mura al basso e Daniele Pala alla batteria. La registrazione di un demotape e la partecipazione ad alcuni concerti nell’isola e alla finale del contest musicale Arezzo Wave, preludono al primo, vero lavoro discografico, “PMI – Parole Musica Istinto”, registrato nel 1993 al Rockhaus Blu Studio di Sassari, seguito dal video “Giorni diversi”, in programmazione su Videomusic Italia. Il gruppo sigla un contratto con una nuova etichetta indie, e il Cd, distribuito in tutto il territorio nazionale, viene salutato da recensioni molto positive, iscrivendo i PMI tra le più fresche realtà del panorama musicale Italiano. Segue un tour nazionale. Nel frattempo la band riprende l’attività in studio registrando un secondo lavoro che però non avrà un seguito: alcuni stravolgimenti nella scena musicale mondiale, come la morte di Kurt Cobain, portano importanti cambiamenti nell’ambiente discografico “grunge” al quale i PMI si erano ispirati, e nel 1994 il gruppo sassarese si scioglie.
Tre decenni dopo, i PMI si riformano e registrano l’EP in uscita, “Per chi resta”, che accanto a quattro brani originali (“Requiem”, “Brucia”, “Non ti perdonerò” e “Fantasia”) propone “Madre”, una canzone scritta per il disco del 1994 ma mai pubblicata fino ad ora. Registrato e mixato da Alberto Erre al Rockhaus Blu Studio, e masterizzato da Tommy Bianchi al White Mastering Studio, il nuovo lavoro è stato realizzato con una filosofia analogica anche se con l’ausilio delle nuove tecnologie, e registrato suonando in diretta tutti i brani, mantenendo un profilo da rock band, senza trucchi o effetti speciali.