In questo mondo fluido, la mia generazione è quella più a rischio estinzione culturale, tra conflitti di mondi, memorie e storie che si negano.
Qualche pezzo della mia storia generazione resiste e nella mia memoria esiste ancora, penso al maggiore artista dell’isola di cui ancora conservo la residenza, Quilo dei Sa Razza, il mio pittore preferito, quanti brani musicali ha firmato e prodotto a partire degli anni novanta, una produzione matta e sregolata contro ogni logica di monetizzazione imperante, su tutto la propria ricerca politica culturale tradotta con stile in poetica.
Il suo ultimo brano esce in modalità politicamente scorretta a 48 ore dal voto in Regione, è un’indicazione di voto? Cosa indica il brano se non l’indipendentismo e la cultura comune isolana che non è mai nata e mai stata? Eppure basterebbe poco ad accontentarlo, non svendere e mortificare i propri artisti, evitare eventi surgelati e feudalesimo culturale. Il brano è metaforico, la clip è accompagnata dalla traduzione in italiano con la consapevolezza che neanche i sardi comprendono la propria lingua sentendola comune, eppure con questa lingua Quilo ha scritto la storia del rap Italiano (Geolier lo sa, ve l’assicuro).
Triste che la stampa nazionale non omaggi questo brano e si stia occupando del divorzio tra Fedez e la Ferragni, triste che in questa campagna politico Regionale non si sia ascoltata una parola a sostegno dell’arte isolana, un tempo teneva banco la questione dell’Alta Formazione Artistica Cagliaritana, cosa votare per auspicare una sua risoluzione? Io non suggerisco voto, non potrò votare per motivi di lavoro, ma visto che Tziu Ovidiu Marras e Quilo non sono candidati, vi prego solo di non votare ciò che vi ha illuso e disilluso, votare sempre dall’altra parte ma votare tutti, l’astensionismo appiattisce e giustifica soprusi e abusi, uno dei motivi per cui non voterò perché lontano dall’isola dove ancora risiedo, è legato alle scorse comunali Capoterresi, 55% d’astensionismo, questo ha migliorato la vita politica Capoterrese?
Chiedetelo a chi ancora vive e risiede li, sempre che abbia la forza d’esporsi politicamente e parlarne.
Di Mimmo Di Caterino