Su 377 comuni della Sardegna, oltre duecento hanno una popolazione sotto i 3mila abitanti con tasso di denatalità sul quale la nostra regione vanta un triste primato. Questo è il grido di allarme emerso della tavola rotonda tenutasi nei giorni scorsi nella sala conferenza del Quarter, voluta dall’Amministrazione comunale organizzata e promossa dal Coordinamento pedagogico del Comune di Alghero in collaborazione con l’Ufficio politiche familiari nell’ambito dell’Alguer Family Festival.
Al convegno presenti i sindaci e gli amministratori di diversi Comuni del nord Sardegna: Uri, Usini, Florinas, Olmedo, Sant’Antonio di Gallura, Borutta e Buddusò. Per l’amministrazione comunale algherese erano presenti gli assessori Salaris, Cocco, Caria e Piras. Ad aprire i lavori è stato il dottor Paolo Bellotti che, insieme a Sergio Salis, ha illustrato il progetto pedagogico del Comune di Alghero, fra i primi in Sardegna ad aver avviato il processo con il coinvolgimento di tutte le scuole primarie e dell’infanzia della nostra città. Tra gli interventi anche quello di Gianpiero Dalla Zuanna, professore ordinario di Demografia presso il Dipartimento di scienze statistiche dell’Università degli studi di Padova, che ha snocciolato i dati sulla curva negativa della natalità in Sardegna con le prospettive per la nostra Isola. Un dato su tutti: i nati nel 2022 sono metà dei trentenni, meno di un terzo dei sessantenni e lo stesso numero degli ottantasettenni. Lo spopolamento progressivo della nostra isola rappresenta il tema più urgente sul quale la politica dovrebbe agire con azioni mirate a invertire questa tendenza e il convegno ha voluto delineare un punto di riflessione da cui partire. Spunti interessanti sono arrivati anche dal dottor Paolo Masile, pediatra e neonatologo, Silvano Arru, sindaco di Borutta, Eugenia Mette, insegnante che fa parte del Coordinamento pedagogico territoriale, Barbara Letteri, pedagogista e psicologa, e da Mimmo Lucà, presidente del Consorzio Cidis di Orbassano. A moderare il convegno la giornalista Caterina Fiori.
«Si deve necessariamente invertire la rotta promuovendo politiche di politiche di benessere familiare, non solo assistenziali, sulle quali il nostro Comune investe ormai dal 2017 – ha dichiarato l’assessora alla Qualità della vita Maria Grazia Salaris – Sul tema della natalità la politica ha gravi responsabilità, anche perché negli ultimi vent’anni sono stati sempre pochi gli interventi, da parte dei governi che si sono succeduti, a favore delle famiglie e a volte i bonus non sono sufficienti, soprattutto quando si tratta di interventi spot e non strutturali».