“Solo Dio conosce tutte le combinazioni dell’esistenza, ma solo a noi spetta di scegliere la nostra combinazione fra tutte quelle possibili” scriveva Antonio Tabucchi nel libro ‘Il filo dell’orizzonte’, che dà il titolo, e non solo, alla prossima stagione del Piccolo Teatro, presentata stamattina con una conferenza stampa ‘sold out’ nella storica sede di via Rovello, cui era presente anche l’attrice Giulia Lazzarini, accolta da un caloroso applauso del pubblico in sala.
E’ stata la scenografa Margherita Palli, in un video, a leggere un estratto del romanzo noir del 1986, da cui sono nati ‘I fili dell’orizzonte’ che faranno da architrave alle proposte del teatro d’Europa nel 2024-2025, nel tentativo di “fornire una labirintica galleria – ha spiegato il direttore Claudio Longhi – dei multiformi orizzonti del nostro tempo, colti da diverse prospettive”.
Come il libro di Tabucchi cela dietro un’indagine poliziesca la vertiginosa ricerca di una verità, che rivela sfumature cangianti e si sposta continuamente come, per chi la guarda e vi tende, la linea dell’orizzonte, così la stagione del Piccolo cerca di restituire l’oggi nella sua complessità con 31 tra produzioni e coproduzioni e 34 spettacoli ospiti. Debutta a ottobre, in prima assoluta, il ‘Mein Kampf’ secondo Stefano Massini, indagine su come il linguaggio può costruire il consenso, mentre Marta Cuscunà, artista associata al Piccolo, lo stesso mese porta al Teatro Studio per ‘Corvidae’ uno stormo di corvi meccanici: sono i corvi di La fabbrica del Mondo, il programma di Rai 3 di Marco Paolini e Telmo Pievani, che escono dal piccolo schermo per arrivare in teatro, manovrati, a vista, attraverso un sistema di joystick e cavi di freni di biciclette.
Sempre a ottobre L’Arlecchino di Giorgio Strehler, la produzione italiana più vista nel mondo, rinasce, per la dodicesima volta in 78 anni, sul palco di via Rovello, in una nuova edizione affidata a Stefano de Luca, con Enrico Bonavera, Andrea Coppone e un cast di attrici e attori diplomati alla Scuola di Teatro “Luca Ronconi’, protagonisti anche di ‘Sogno di una notte di mezza estate (Commento continuo)’, in prima nazionale al Teatro Studio, dal 29 novembre. Tornano al Piccolo anche gli artisti di lacasadargilla, consacrati agli ultimi premi Ubu, con ‘Anatomia di un suicidio’, un’indagine vertiginosa sull’amore, sulle eredità e sul femminile, e ‘Uccellini’, con al centro una riunione familiare.
La crisi climatica è il sottofondo di ‘Darwin, Nevada’ di Matthew Lenton e Marco Paolini, racconto on the road intorno al ‘rischio estinzione’ del pensiero scientifico, in prima nazionale al Teatro Strehler, dal 22 gennaio al 16 febbraio. Tra gennaio e maggio, spazio ad Antonio Latella con il dittico formato da ‘Zorro’ e ‘Wonder Woman’, poi si passa alla mitologia con Semidei, prodotto dal Piccolo Teatro, in prima nazionale al Teatro Studio, dal 6 al 23 febbraio, di Pier Lorenzo Pisano. Gabriel Calderón sarà per la prima volta al Piccolo (Teatro Studio, 14 marzo-6 aprile), per dirigerne una produzione, in prima nazionale,versione in lingua italiana di un suo lavoro di successo, ‘Storia di un cinghiale. Qualcosa su Riccardo III’. Davide Enia porterà invece in scena ‘Autoritratto’ per cercare di comprendere non tanto la mafia in sé quanto la mafia in noi. Tanti gli anniversari ricordati nel corso della stagione, a partire dal 14 maggio 2025, data in cui il Piccolo Teatro doppia la boa dei 78 anni; tanti anche i progetti sulla città, dal teatro per le scuole e nelle scuole alle attività nei quartieri rivolte a nuovi pubblici. Tutto all’insegna del Piccolo “teatro per tutti”, come ha sottolineato il presidente Piergaetano Marchetti.