L’Usb Sanità rilancia l’allarme per l’assenza in Sardegna di una rianimazione pediatrica.
“Basta con le passerelle e le frasi di circostanza.
Chi ha in mano la sanità isolana deve assumersi le proprie responsabilità – denuncia il referente regionale della sigla Gianfranco Angioni – In un momento in cui la salute dei nostri neonati dovrebbe essere una priorità irrinunciabile, ci troviamo a dover affrontare una situazione drammatica e insostenibile. Non è più tollerabile che in Sardegna non esista un servizio di rianimazione pediatrica attivo 24 ore su 24 e un relativo reparto di degenza, capace di fornire le cure necessarie ai neonati cardiopatici”.
Secondo l’Usb, l’Arnas Brotzu potrebbe essere la struttura deputata ad ospitarlo, “avendo al suo interno la S.C. di Cardiologia pediatrica e Cardiopatie congenite”, evitando così il trasferimento d’urgenza in altre regioni, come accaduto in questi giorni, di neonati affetti da gravi patologie cardiache e bisognosi di cure specialistiche immediate. “Da anni – ricorda Angioni – Usb Sanità porta avanti questa battaglia, ma le numerose iniziative intraprese sono purtroppo rimaste senza successo. È fondamentale che le istituzioni trovino soluzioni immediate affinché nessun neonato debba affrontare viaggi estenuanti per ricevere le cure necessarie”.
“La vita dei nostri bambini – incalza il dirigente sindacale – dipende da scelte politiche e sanitarie responsabili e tempestive. La nostra voce non deve rimanere inascoltata, e il nostro impegno non deve fermarsi finché ogni bambino sardo avrà accesso alle cure di cui ha bisogno, senza eccezioni”.