Lo scorso 22 dicembre, in una Sassari immersa nell’atmosfera natalizia, centinaia di persone hanno colorato il centro cittadino con i colori del popolo palestinese. Fra le tante bandiere palestinesi, altrettanto nutrita la rappresentanza dai quattro mori, a voler testimoniare un legame importante tra sardi e palestinesi.
L’evento “Boicottiamo i criminali di guerra” è andato in scena proprio davanti a Zara, il colosso del fast fashion spagnolo, messo sotto accusa per la campagna pubblicitaria “The Jacket”, poi ritirata.
Tra un intervento informativo e una performance artistica, i promotori hanno diffuso una “lista dei cattivi”, con una ricca selezione di marchi criticati a vario titolo per essere «complici del genocidio e dell’occupazione israeliana ai danni del popolo palestinese» – come ha sottolineato nel suo intervento di apertura il presidente di Sa Domo de Totus Fabrizio Cossu.
La lista è davvero lunga, ma la campagna di boicottaggio internazionale ha già sortito i suoi primi effetti. Per esempio, l’azienda tedesca Puma si è vista costretta a ritirare lo sponsor, per l’anno 2024, alla nazionale di calcio israeliana e così diversi altri marchi. Fra i numerosi interventi, sono da segnalare quello di Fawzi Ismail della storica Associazione di Amicizia Sardegna Palestina e quello di Samed Ismail e Dawood Al- Taamari, due esponenti del movimento Giovani Palestinesi d’Italia che – in diretta telefonica – hanno aggiornato sulla drammaticità in cui versano i servizi essenziali nella striscia di Gaza e sugli attacchi dei coloni in corso in Cisgiordania.
Sempre i giovani militanti hanno approfondito le ragioni storiche e politiche della guerra, ovviamente attribuendo allo Stato d’Israele la responsabilità del conflitto e delle sue disastrose conseguenze umanitarie. In piazza si sono levate anche le voci di Ali Bouchouata della comunità marocchina, Osman Fatty della Gambia Society e di numerosi attivisti del Collettivo letterario CLIP che ha contribuito al lato artistico dell’iniziativa.
Poche le sigle politiche, tra queste Vanna Cimino per il partito Rossomori.
Numerosi anche gli interventi degli altri organizzatori: Cristiano Sabino, Giorgia Grimaldi, Filippo Kalomenidis per Sa Domo e Giulio Tecleme per il Fronte della Gioventù comunista, che a vario titolo hanno denunciato anche l’appoggio del Governo italiano ad Israele e gli accordi di cooperazione militare e industriale con Tel Aviv.