«Terna definisce il Tyrrhenian Link un’infrastruttura di importanza internazionale per un futuro energetico più sostenibile, ma in verità si tratta di un mostro che trasformerà le nostre campagne in una servitù energetica e anche militare, presidiata e inaccessibile a chi le ha sempre abitate». È Rita Corda del Comitato di difesa del territorio – No Tyrrhenian Link, a parlare a nome del gruppo che da mesi porta avanti la lotta dei selargini contro l’infrastruttura che collegherà la Sardegna con la Sicilia tramite un cavo sottomarino ad alta tensione.
Il progetto è legato al fenomeno del cosiddetto assalto eolico: il cavo sarà infatti funzionale al trasporto di energia elettrica nella penisola italiana, un’infrastruttura necessaria quindi anche per garantire mercato al surplus di energia che verrà prodotto dai nuovi parchi eolici rispetto al fabbisogno isolano.
Nelle ultime settimane il via al ricorso al Presidente della Repubblica per fermare il Tyrrhenian link ha rafforzato una lotta che tra presidi, mobilitazioni, eventi culturali e occupazioni, va avanti da febbraio 2023 senza sosta. Ma le rivendicazioni che arrivano dal Comitato riguardano il futuro di tutta l’Isola: conoscere cosa accade a Selargius è necessario affinché la lotta di un territorio non sia inascoltata.
Il progetto interessa i Comuni sardi di Selargius, Settimo San Pietro, Quartucciu, Sinnai, Maracalagonis e Quartu S. Elena.
Per tutte queste ragioni il Comitato di difesa del territorio – No Tyrrhenian Link ha promosso per marted’ 19 marzo una manifestazione in difesa dell’agro di Selargius con un corteo che partirà alle 10.30 da via Trieste, per poi arrivare davanti al Municipio di Selargius.