Nomine Regione sarda, processo rischia stop dopo riforma Nordio

Si profila uno stop per la vicenda giudiziaria legata ad alcune nomine fatte in Regione e ritenute illegittime dalla procura di Cagliari.

Ventidue gli imputati per i quali il pm Andrea Vacca ha chiesto il rinvio a giudizio.

Tra loro, l’ex governatore Christian Solinas, le allora assessore Anita Pili, Valeria Satta e Alessandra Zedda, l’ex consigliere regionale del Psd’Az Nanni Lancioni, il già responsabile di Ats e Aspal Massimo Temussi, attuale direttore generale delle politiche attive del ministero del Lavoro, e il presidente di Confindustria Sardegna Maurizio De Pascale.

Questa mattina davanti al giudice dell’udienza preliminare Roberto Cau, il pm ha sollevato la questione di legittimità costituzionale della norma appena approvata con la riforma Nordio che ha abrogato l’abuso d’ufficio, uno dei reati contestati dalla Procura insieme alla tentanta corruzione, induzione indebita, turbativa d’asta e falso. Il giudice ha fissato la prossima udienza all’8 novembre, quando gli avvocati della difesa replicheranno alla richiesta del pubblico ministero. Tutto il pool difensivo si è già pronunciato chiedendo il proscioglimento dei 22 imputati.

Sotto la lente della procura ci sono le nomine della direttrice generale della presidenza della Giunta regionale, Silvia Curto, e del dg della Protezione civile Antonio Pasquale Belloi: entrambi, secondo l’accusa, non avrebbero avuto i requisiti. Al centro dell’inchiesta anche gli incarichi del 2020 al vertice dell’Aspal e quelli alla direzione del Servizio attività estrattive e recupero ambientale dell’assessorato del’Industria.

Con le persone già citate, sono imputate la stessa Slvia Curto, l’amministratore unico dell’Arst Roberto Neroni, Gianluca Calabrò, Emilio Fiorelli, Barbara Porru, Giancarlo Orrù, Silvia Cocco, Nicola Giuliani, Marco Santoru, Francesca Piras, Damiana Palmira Pedoni, Gianfranco Porcu, Enrico Garau e Pasquale Onida, scrive l’Ansa.

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