Come per magia scoprono che, nonostante l’intervento del Governo che ha cancellato il RDC ( gli attuali percettori cesseranno di beneficiarne tra due mesi ) il problema della mancanza di personale nel settore turistico, ma più in generale in tutti i settori, resta più drammatico che mai.
Gli imprenditori continuano a lamentare il dato di fatto che tra gli elementi che costituiscono la difficoltà a reperire personale, è insita la formazione alla manodopera. “Si presentano candidati che non hanno le qualifiche richieste e la formazione adeguata”.
Abbiamo trascorso un intero anno a colpevolizzare il RdC catalogandolo come elemento frenante all’occupazione, abbiamo criminalizzato i giovani indicandoli come “propensi a stare a casa seduti sul divano” perché percettori di RdC che – torno a sottolineare – era una misura cumulativa. Non erano i giovani a percepirlo, ma questi erano, e sono, figli di padri e madri verosimilmente disoccupati beneficiari di RdC. Osservando i dati dell’osservatorio mensile occupazione INPS si rileva che dal 2019 al 2022 tutti i dati assunzioni, nei settori principali hanno registrato il segno positivo in tutti e 4 i trimestri. La variazione negativa riguarda il 2020. La ripresa delle attività nel 2021 ha consentito di registrare segno positivo in tutti i trimestri. I dati sono ulteriormente migliorati nel 2022. ( si osservino i dati riportati nelle tabelle allegate al post ).
PER QUANTO RIGUARDA I PRIMI DUE TRIMESTRI DEL 2023
L’occupazione dipendente continua a crescere a ritmi sostenuti In marzo e aprile del 2023 la domanda di lavoro nel settore privato non agricolo ha continuato ad aumentare a ritmi sostenuti (fig. 1): nei due mesi sono stati creati oltre 100.000 posti, al netto delle cessazioni un valore simile a quello del primo bimestre e superiore sia agli andamenti medi del 2022, sia a quelli del 2019, prima della pandemia di COVID-19. Come nei primi due mesi dell’anno, la domanda di lavoro è stata trainata dai servizi e soprattutto dal turismo, dove sono stati creati poco meno di 40.000 posti di lavoro, corrispondenti a circa un terzo del totale (fig. 2 e tav. 2). Nell’industria in senso stretto e nelle costruzioni l’occupazione ha continuato a salire a tassi in linea con quelli del bimestre precedente. È proseguita la ripresa dei settori manifatturieri a maggiore intensità energetica, che hanno beneficiato del calo dei prezzi dell’energia. E’ evidente che i dati registrati dall’INPS – rilevati dalle comunicazioni delle assunzioni e agli adempimenti previdenziali da parte delle aziende – testimoniano un dato di fatto inconfutabile: la retorica sul RdC è stata costruita per un preciso disegno di consenso elettorale.
Resta un problema che non si può pensare possa esser risolto ricorrendo ai corsi di formazione ( peraltro ad oggi mai partiti ), ma la soluzione può e deve arrivare con la formazione professionale che si costruisce collegata all’assunzione. Con la pratica che deve nascere e crescere in azienda. Oggi il TREND è delle aziende è quello che pretendo che sia lo Stato a garantire la formazione del personale da assumere. Ciò determina che la domanda di lavoro finisce per non corrispondere all’offerta, e la conseguenza sono le continue rivendicazioni di difficoltà a reperire personale competente e/o comunque corrispondente alle qualifiche richieste.
Di Antonella Soddu