Poche immagini degli artisti sul palco e più spazio ai fuori scena: i cantanti durante le prove, le passerelle degli artisti in giro per la città, gli autografi, il pubblico, gli artisti ritratti in situazioni curiose, la sala trucco, l’orchestra e la sala stampa.
È uno sguardo inedito sul Festival di Sanremo quello offerto dalla mostra “Non ha l’età.
Il Festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976” a cura di Aldo Grasso, dal primo febbraio al 12 maggio alle Gallerie d’Italia di Torino. In tutto 85 scatti selezionati fra oltre 15.000 realizzati dai fotoreporter dell’Agenzia Publifoto negli anni in cui il Festival fu ospitato nel Casinò di Sanremo (1951-1976). Il titolo fa riferimento alla nota canzone di Gigliola Cinquetti che sarà ospite il 21 febbraio di uno degli eventi Inside che affiancheranno la mostra. “Il Festival è nato come promozione turistica di Sanremo, lo scatto avviene grazie alla radio.
Oggi è il festival della televisione italiana, è il momento televisivo più importante dell’anno, non solo perché la concorrenza abbassa le armi dal momento che sarebbe sconfitta, non solo perché tutti i programmi della Rai non fanno altro che parlare di Sanremo, ma anche perché questa dilatazione dal martedì al sabato, il pre e il dopo festival sono qualcosa che segna un momento di rito” osserva Aldo Grasso. Sui criteri di selezione delle foto il critico spiega che “la prima scelta è stata quella di non mostrare i cantanti sul palco e di far vedere le cose che nessuno finora in quel momento aveva visto: Sanremo negli anni ’50, il primo incontro con la gente con la nascita del divismo canoro, il backstage, i parrucchieri”.
Guido Rossi, responsabile del Centro di produzione Rai di Torino, ricorda “le origini torinesi” del Festival: “In quegli anni la centralità del Centro di produzione Rai e della sede di Torino era evidente. La radiofonia e il Centro di produzione hanno seguito tutte le prime edizioni del Festival. In alcune foto si vedono le telecamere che conserviamo al nostro museo della radio e televisione, vorremmo portarle qui in mostra”. Grazie alla media partnership con la Rai, l’esposizione è arricchita da contributi video-sonori in collaborazione con Rai Teche.
“La mostra è un omaggio al Festival di Sanremo che ancora oggi unisce tutte le generazioni intorno alla musica e alla cultura italiana. La mostra è anche testimonianza della partecipazione della banca ai momenti identitari del Paese attraverso la valorizzazione e la condivisione delle immagini dell’Archivio Publifoto” commenta Michele Coppola, responsabile Cultura di Intesa Sanpaolo. In occasione della mostra, l’Archivio Storico ha restaurato, digitalizzato e catalogato tutte le oltre 15.000 fotografie dei servizi realizzati al Festival dall’Agenzia Publifoto, ora consultabili online sul sito dell’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo.