“Non luogo a procedere con revoca delle statuizioni civili”, estinto reato che riguardava Giulia Moi: accusata di diffamazione dall’Ifold

Con sentenza pronunciata in data 8 maggio 2023, la Corte d’Appello di Cagliari, riformando la sentenza resa dal Tribunale di Cagliari, ha disposto di non doversi procedere nei confronti di Giulia Moi in ordine al reato di diffamazione per il quale era stata condannata a seguito della querela presentata dalla Ifold e dalle socie Fusco Annamaria, Siddu Andreina e Piano Maria Giovanna.
Inoltre, sono state revocate le statuizioni civili della pronuncia di primo grado, per cui l’ex eurodeputata non è tenuta al risarcimento di alcun danno.
“La vicenda ha inizio, quando durante le indagini del Procedimento Penale 12034/13, il pm Cristina Ornano, presidente di Magistratura Democratica in Sardegna e, ex testimone n. 107 dello scandalo di Palamara nel CSM a Roma, fece un rinvio a giudizio coatto contro la dr.ssa Moi, nonostante fosse l’unica testimone nel processo, fatto partire dalla stessa Moi, che vedeva coinvolto l’ente di formazione IFOLD, le sue dirigenti e altre 13 persone con accuse per associazione a delinquere, truffa aggravata, abuso di ufficio e peculato. La stessa inchiesta, ricordiamo, fu fatta partire dalla stessa dr.ssa Moi alla G.d.F., e venne portata avanti dal pm Enrico Lussu (Procedimento Penale 12034/13)”, afferma in una nota Giulia Moi.
“Con il rinvio a giudizio coatto del pm Cristina Oranano, presidente di Magistratura Democratica in Sardegna, il movimento 5 stelle ne approfittò subito per sospenderla “ad infinitum”, ben felice di continuare a boicottarla, bloccarla nel tanto lavoro che portava avanti nella sua amata terra, la Sardegna, e nel resto dell’Europa, ma soprattutto per far entrare al suo posto l’amico dei siciliani che, dopo una richiesta di togliersi per lasciargli il posto durante le elezioni europee, non riuscì a vincere. Alla richiesta di non partecipare alle elezioni da parte del M5S italiano e dei portavoce sardi, per lasciare libero il posto all’amico dei siciliani, la Moi trovandola strana e ingiusta, si rifiutò di farlo, rimase e vinse le elezioni europee., prosegue la nota stampa dell’ex europarlamentare.
“A chiusura di quella vicenda, La dr.ssa Moi venne assolta da tutte le imputazioni di diffamazione che le erano state mosse. Nonostante ciò, il giudice Simone Nespoli, volle comunque condannare la dr.ssa Moi per aver definito “mafiose” le dirigenti che gestivano l’Ente dei corsi di formazione regionale, la Ifold, senza considerare la grave presenza di una firma falsa della dr.ssa Moi e le testimonianze scritte “quantomeno discutibili” tra i documenti prodotti dalla controparte, motivi per i quali la dr.ssa Giulia Moi ricorse in Appello.
Con tutta probabilità, nel processo non vennero ritenuti rilevanti nemmeno i capi di imputazioni di “associazione a delinquere, truffa aggravata, abuso di ufficio e peculato” di cui era accusato lo stesso ente di formazione, la onlus IFOLD, da cui l’Ente si era salvato per prescrizione dopo 5 anni”, incalza la Moi.
“E così, nella condanna che il giudice Simone Nespoli ha inflitto in alla dr.ssa Moi compare una richiesta iniziale di provvisionale per 800’000 euro complessivi, con anticipo immediato di 15’000 euro più spese per ciascuna delle dirigenti Ifold (Fusco Annamaria, Siddu Andreina e Piano Maria Giovanna).
Pertanto, a chiusura del processo gli avvocati della Ifold Rita Dedola, Massimo Massa e Massimiliano Ravenna, ben attivi fin dai primi giorni in cui la dr.ssa Moi ebbe a chiedere spiegazioni sui contratti anomali che la Ifold dava ai partecipanti di uno dei loto corsi di “alta formazione”, si mobilitano per ottenere la provvisionale comminata dal giudice Nespoli alla dr.ssa Moi. Ricordiamo infatti che la provvisionale inflitta, certamente anomala sia per entità che per sede di determinazione, sarebbe semmai dovuta essere stabilita in sede civile, e dunque in altro processo” … “Da mettere in evidenza il deplorevole fatto che il giudice Simone Nespoli, che avrebbe dovuto depositare la sentenza entro 60 giorni, così da permetterne la lettura e l’eventuale ricorso, ha depositato la stessa ben 12 mesi dopo”, scrive ancora la Moi.
“L’Appello vinto con l’annullamento delle statuizione civili. Con sentenza pronunciata in data 8 maggio 2023, la Corte d’Appello di Cagliari, riformando la sentenza resa dal Tribunale di Cagliari, ha disposto di non doversi procedere nei confronti di Moi Giulia in ordine al reato di diffamazione per il quale era stata condannata a seguito della querela presentata dalla IFOLD, e dalle socie Fusco Annamaria, Siddu Andreina e Piano Maria Giovanna. Sono state, inoltre, revocate le statuizioni civili della pronuncia di primo grado, per cui la dr.ssa Moi non è tenuta al risarcimento di alcun danno” … “Finalmente, dopo tanti anni, ho vinto contro le ingiustizie, per il bene della mia amata terra, la Sardegna e di tutti i sardi”, dichiara Giulia Moi, ex europarlamentare a Bruxelles e presidente dell’”Associazione Progresso Sostenibile” e “Sardegna Sostenibile”.
“Oggi con la mia vittoria, voglio mettere in evidenza l’ipocrisia e la falsità del movimento 5 stelle che mi sospese e poi espulse , nonostante abbia vinto la causa sia quella di oggi in Appello presso il Tribunale di Cagliari, che quella contro il Parlamento Europea presso la Corte di Giustizia Europea, si sono ben guardati dal chiedermi scusa per avermi eliminato per fare spazio ai loro amici sardi e siciliani calati dall’alto”, conclude la Moi.
Exit mobile version