La Fondazione Barumini Sistema Cultura ha puntato sul nuovo modello di turismo destagionalizzato e di qualità e ha centrato l’obiettivo.
I numeri a settembre e ottobre sono da record e anche in estate si è registrata una migliore performance rispetto agli scorsi anni.
“La novità – sottolinea il presidente Emanuele Lilliu – è che per la prima volta il sito ha registrato numeri più alti rispetto ai mesi estivi di luglio e agosto.
I visitatori in questi due mesi, tra il complesso archeologico sito Unesco Su Nuraxi, Casa Zapata e il centro Lilliu sono quasi 40mila”.
Barumini è di forte appeal soprattutto per gli stranieri. Da diversi anni a guidare la classifica sono i francesi; seguono tedeschi, inglesi, svizzeri, spagnoli e americani. È inoltre in aumento l’interesse da parte dei giapponesi, con diverse emittenti televisive che hanno realizzato reportage sul sito di Barumini, come già accaduto per la Bbc.
“La Fondazione ogni anno investe tante risorse sul turismo straniero, a partire dalla presenza in tutte le più importanti fiere del settore”, aggiunge Lilliu.
Nelle prossime settimane Barumini sarà presente alla Borsa mediterranea del turismo archeologico di Paestum, dal 31 ottobre al 3 novembre, seguita dalla fiera di Colmar in Francia e da quella di Barcellona nella terza settimana di novembre.
“Si tratta di altri eventi chiave per rafforzare il posizionamento internazionale dei siti archeologici di Barumini e attrarre nuovi flussi turistici di qualità”, afferma il presidente della Fondazione.
Turismo e anche formazione, con l’avvio di un corso di laurea in restauro attivato grazie alla collaborazione con l’Università di Cagliari e la Soprintendenza archeologica delle province di Cagliari e Oristano, con un numero di iscritti superiore alle aspettative. “Un’opportunità che porterà crescita e occupazione, con un impatto positivo sull’ospitalità per studenti, insegnanti e tecnici”, aggiunge Lilliu.
Ma anche il recente avvio della campagna di scavi a Casa Zapata sta accendendo la curiosità dei turisti che hanno l’occasione di vedere gli esperti al lavoro. Il tutto facilitato dal nuovo collegamento tra le stazioni ferroviarie del territorio con il Barumini link, il servizio navetta frutto dell’accordo tra Fondazione e Trenitalia.