In attesa che la seduta del Consiglio regionale riprenda i lavori, già in ritardo, sulla variazione di bilancio, ad attirare l’attenzione sotto il palazzo di via Roma questa mattina sono una cinquantina di ex lavoratori portuali del comparto container di Cagliari.
Un sit-in indetto per tenere alta l’attenzione non solo sulla vicenda che riguarda in totale 180 persone, ma anche per sensibilizzare la politica sull’importanza dell’economia del mare per la Sardegna.
“È necessario ricandidare Cagliari come hub internazionale catalizzatore di investimenti, grazie anche agli strumenti di accelerazione dello sviluppo economico come la Zes e la zona franca doganale interclusa – sottolinea il portavoce Ugo Dall’Ora – serve creare opportunità di lavoro qualificato e capacità reddituale.
Dal mare arriva la ricchezza: il 90% delle merci scambiate a livello internazionale viaggiano per mare”.
I 180 portuali sono iscritti alla Kalport, agenzia nata lo scorso anno per garantire il supporto alla collocazione professionale dei lavoratori iscritti, finanziata dalla Regione con fondi europei. “Abbiamo una sicurezza reddituale grazie al lavoro svolto in passato – spiega Dall’Ora – ma non vogliamo certo vivere di assistenzialismo, l’unica opportunità per noi è che le istituzioni affrontino una politica di sviluppo industriale del mare”. “Dal 2019 non è cambiato nulla se non il clima pre elettorale intriso di demagogia”, precisa.
A supportare la protesta sono stati i consiglieri regionali Piero Comandini (Pd) e Desirè Manca (M5s), che hanno raggiunto i manifestanti e promesso di dare visibilità alla vertenza.