Il Popolo della Famiglia Sardegna interviene dopo aver appreso dai media la notizia di due donne legate da unione civile che hanno deciso di separarsi. Le donne in questione, residenti in un paese della Gallura, si sono separate e il bambino che viveva con loro è stato affidato alla madre non biologica.
L’accordo tra le parti è arrivato con “negoziazione assistita”: ovvero, le due donne hanno raggiunto l’intesa sulle modalità di separazione e anche sull’affidamento del bimbo minorenne. Quest’ultimo, starà in via prioritaria con la madre non biologica ma potrà stare anche con quella biologica. Una scelta motivata dagli impegni delle due donne e dunque per «mettere davanti a tutto il benessere e la felicità del bambino» – affermano entrambe.
Barbara Figus, coordinatrice regionale del Popolo della Famiglia, ha dichiarato: “ In questa vicenda, sia la madre biologica del bambino che la sua compagna, dichiarano di voler cercare in tutti i modi di tutelare il piccolo. A me pare che il vero bene, per un figlio, sia quello di stare sempre e comunque con la madre biologica, con colei che lo ha messo al mondo e con la quale ha un attaccamento che la compagna della signora non potrà mai avere. E, insieme a lei, con il papà. Di questo hanno davvero bisogno i figli e continuare a definire mamma colei che non lo è, non fa altro che aumentare le sofferenze e i disagi per il bambino.
Il nostro intento, come Popolo della Famiglia – afferma Francesco Corrias, coordinatore per la zona Nuoro – Olbia – non è quello di esprimere un giudizio negativo sulle capacità genitoriali delle coppie dello stesso sesso, ma è necessario a prendere atto che la diversità dei sessi solleva questioni sull’origine della vita e sulla strutturazione dell’identità, che non si possono aggirare nemmeno in questa società dei desideri senza limiti.
I bimbi, con la loro innocenza, sono spesso lo specchio della verità. E’ ora che iniziamo ad ascoltarli e a guardare con serietà e responsabilità al loro vero bene.
Alla mamma biologica del piccolo e alla sua compagna – conclude Corrias – chiediamo di fare un passo indietro e dare, finalmente e veramente, la priorità al bene del bambino. Lasciate che il piccolo cresca con la madre biologica: con colei che è stata la sua “casa” per nove mesi, l’ha messo al mondo e (nella maggior parte dei casi) l’ha nutrito con il proprio corpo. Una madre e il suo bambino condividono un legame intimo e insostituibile. Fate di tutto perché questo non si spezzi.