Più del 55% delle imprese sarde utilizza social e new media.
Ma poche ancora riescono a sfruttarli in maniera adeguata e proficua.
Nell’isola si registra un uso di Facebook, Instagram, TikTok, Twitter X, LinkedIn, Pinterest, Reddit, Tumblr, Snapchat e BeReal sempre maggiore rispetto agli anni precedenti, non lontano dalla media dell’Unione europea. In 10 anni la crescita è stata del 29,6%, passando dal 30,6% del 2014, al 55,7% del 2023. È quanto emerge dall’analisi realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, sui dati dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni del 2023.
L’analisi tra il 2020 e 2023 parla di un incremento quasi impercettibile di Facebook dello 0,1%, data dal 36,4% del 2020 contro il 36,7% del 2023. Crescono sensibilmente Instagram del 5,4% (27,3% nel 2020 contro il 32,7% del 2023) e Twitter X del 7,9% (dal 9,9% a 17,8%). Boom di TikTok con +15.9% (da 6,5% a 22,4%). Cala Linkedin che registra un -3,3% (19,3% nel 2020 contro il 16% del 2023). Il rapporto mostra come le piccole imprese più attive sui social siano quelle dei servizi. Poi manifatturiero e costruzioni.
“Al di lá di questi dati, il vero problema è che la stragrande maggioranza delle imprese non ha una strategia di azione sui social – commenta Fabio Mereu, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – come evidenziava una ricerca del 2022, le attività produttive sono presenti sui new media ma non riescono a gestire al meglio i contatti e le interazione.
Determinare quali piattaforme social sono più adatte o monitorare e misurare i risultati in relazione agli obiettivi definiti sono attività che, se si vuole crescere, hanno bisogno di formazione adeguata o sono da affidare a esperti. Su questo le aziende, anche piccole, devono investire e stare al passo co i tempi se vogliono competere non più a livello di ‘vicinato’ ma nel mondo”.