Da Londra a Milano, Omar Pedrini riprende la rotta del rock, per un concerto speciale dedicato al decimo anniversario del suo album ‘Che ci vado a fare a Londra’.
Il tutto, prima di prendersi una pausa. L’appuntamento è per giovedì 18 gennaio, quando il cuore che batte al ritmo di una cassa in quattro quarti del rocker bresciano, sarà sul palco dei Magazzini Generali di Milano per il concerto ‘Che ci torno a fare a Londra’, tra chitarre sferraglianti e un ospite speciale. “Quell’album è stato quello della mia rinascita – ha raccontato Pedrini – tanto per le questioni di salute che mi riguardano e per il mio cuore ballerino, quanto per la mia vita artistica. In quell’occasione sono tornato alla discografia, grazie anche all’incontro con Noel Gallagher che fece scattare quella scintilla che mi portò fino a Londra per cominciare a registrare (e poi finire a Garlasco da Ron). I risultati furono più che soddisfacenti. Ero tornato in quel ‘giro’ che un po’ mi aveva dimenticato”.
Una serata dedicata alla celebrazione dei 10 anni dall’uscita di “Che Ci vado a fare a Londra”, quindi, con ospite d’eccezione Michael Beasley dei Folks, una delle ex band di punta di Ignition, etichetta discografica di Noel Gallagher e con il quale erano nate alcune delle canzoni dell’album. “Ero in periodo disperato perché avevo scoperto le mie complicazioni cardiache – ha ricordato Pedrini – ma l’idea di poter morire sul palco, anche se è strano dirlo, per me era anche rassicurante. Non avevo una ricetta per quell’album, che usciva a diversi anni dal mio precedente. E’ stato il mio disco resistente ed ostinato. Ho sempre scritto e ho cercato di scegliere le dieci canzoni che sentivo più urgenti e ho ritrovato l’Omar dei Timoria”. L’idea del disco era infatti nato dall’incontro tra Pedrini e il più grande dei fratelli Gallagher che una sera, dopo un concerto che Omar aveva aperto per Noel, scoprono di essere nati lo stesso anno e a un giorno di distanza l’uno dall’altro. Per gioco decisero di aprire l’agenzia Gemini67, etichetta di rock italiano a Londra, che si appoggiava a Ignition e che sarà poi l’etichetta per cui uscirà ‘Che ci vado a fare a Londra.
“Al termine del tour in corso (intitolato ‘Goodbye Rock’n’Roll’) mi prenderò una bella pausa – ha spiegato il rocker bresciano – devo tornare in ospedale e ogni volta che entro, trovano sempre qualcosa da fare. Fino all’estate voglio suonare perché questo sarà il mio ultimo tour ‘selvaggio’. Il cardiochirurgo (che è anche mio suocero) mi ha parlato in veste di nipote dei miei figli e mi ha consigliato di calmarmi. Andrò in Toscana a lavorare la mia terra. Sto sistemando il mio casale per restarci e poi vedremo, magari riscopro il mio secondo amore, il teatro, o scriverò per altri”.