Oniferi è scesa in piazza stasera contro l’attentato incendiario che domenica sera ha distrutto la Jeep del sindaco Davide Muledda.
Un fulmine a ciel sereno in una serata di festa: mentre sfilavano i carri allegorici nella serata della pentolaccia, l’auto del sindaco bruciava nello spiazzo della chiesa campestre della Madonna della Pace.
Oggi i cittadini e le associazioni del paese sono arrivati numerosi in piazza del Popolo ad abbracciare il primo cittadino e con loro sono arrivati gli amministratori del circondario e i rappresentanti dell’Associazione sarda enti locali (Asel).
“Sono qui insieme a tanti sindaci e con i cittadini di Oniferi per portare solidarietà e vicinanza a Davide Muledda anche a nome della comunità che rappresento – ha detto all’ANSA la sindaca di Fonni Daniela Falconi -. Questi gesti sono deprecabili e indegni di una società civile e vanno condannati. Le persone perbene nei nostri paesi sono maggioranza e non accetteranno mai di piegarsi a logiche violente. Le nostre comunità hanno bisogno di dialogo, legalità e rispetto e respingere i rigurgiti contro gli amministratori che colpiscono non solo le istituzioni ma tutti i cittadini onesti”.
“Credo che oltre alla doverosa solidarietà a Davide, vada fatta una riflessione su questi episodi – ha sottolineato il presidente dell’Asel Roberto Cancedda -. Le nostre comunità sono abbandonate: hanno chiuso le scuole, le banche, gli uffici postali gli ambulatori tra un po’ ci toglieranno anche l’aria che respiriamo per metterci le pale eoliche. C’è del disagio diffuso soprattutto tra i ragazzi. Dobbiamo intervenire su questo”.