Online ‘In su corru ‘e sa furca’, serie tv in lingua sarda

C’è in Sardegna un tzilleri con un piccolo palco che ospita musicisti, cantanti, produttori, dove si suona rock, elettronica, jazz, musica tradizionale.

Si chiacchiera, ci si incontra, si parla di cultura, arte e poesia.

Qui è ambientato “In su corru ‘e sa furca”, serie tv in dodici episodi in lingua sarda disponibile on line su Youtube e Vimeo.

Prodotta da Karel con la regia di Davide Melis, scritta da Davide Melis insieme a Giacomo Casti e Diego Pani e realizzata sul bando Imprentas della Regione Sardegna, è una serie documentaria con inserti di fiction che fanno da collante ai dialoghi in sardo tra animatori e animatrici della cultura sarda: la sociologa Ester Cois, il musicista Francesco Medda, lo storico Omar Onnis, la scrittrice Rossana Copez, il poeta Nino Landis, il giornalista Francesco Abate, tra i nomi.

Il proprietario del bar Su corru ‘e sa furca, interpretato da Giacomo Casti, accoglie gli avventori e li guida in conversazioni dal tono leggero e informale su storia, attualità, arte, musica: la serie racconta dunque la società sarda attraverso il punto di vista dei suoi protagonisti e mostra un mondo estremamente variegato.

A partire dalla sua stessa lingua, che pure nelle sue tante sfaccettature è capace di far dialogare le anime della Sardegna su temi diversissimi. Il film promuove il valore della conversazione e della comprensione reciproca, sottolineando quanto sia importante mantenere luoghi fisici in cui le persone possano condividere pensieri, arte e idee.

“La struttura della serie segue più da vicino i canoni del cinema narrativo piuttosto che quelli del documentario – spiega il regista – Non vi sono interviste in camera né voci fuori campo ma dialoghi spontanei tipici dei discorsi da bar, con rapidi scambi di battute enfatizzati dal montaggio veloce. L’uso del sardo – chiarisce Melis – rappresenta un aspetto del linguaggio: troppo spesso confinata a lingua funzionale a esprimere contesti tradizionali o familiari, nella serie è utilizzato per discutere temi moderni e contemporanei come il cinema d’autore, la narrativa, la musica pop, il punk, il rock e il jazz; rappresenta un esperimento linguistico che apre a possibilità di distribuzione internazionale grazie al sempre maggiore interesse per lingue minoritarie nel mondo”.

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