In consiglio regionale la discussione sulla riforma della sanitá.
E fuori dal consiglio regionale la protesta dei ventisei operatori sanitari che chiedono la stabilizzazione.
Fischietti, bandiere e cartelli: “Vogliamo lavorare chiediamo assunzione e stabilizzazione”, “Vergognatevi, restituiteci la nostra dignità e il nostro lavoro”, “Mentre voi vi spartite le poltrone, ai malati viene negato il diritto di essere curati”. La manifestazione è stata organizzata da Usb e dal comitato nato per difendere i posti di lavoro dei 26 operatori.
“Basta chiacchiere – ha detto Gianfranco Angioni, responsabile Usb sanità mentre in Aula riprende la discussione sul ddl sanità – noi da qui non ce ne andiamo via. Qui si pensa a tutt’altro, a spartirsi le poltrone: vergognatevi e portate rispetto per gli operatori e per gli ammalati. Da qui non ce ne andiamo finché non avremo risposte, rimarremo giorno e notte”.
Per Angoni dopo un anno di legislatura “nulla è cambiato”.
“Basta con le responsabilità buttate a destra e buttate a sinistra. Vogliamo risposte e non chiacchiere – osserva – Dove sono i fatti? Rispondete a chi vi ha votato. Gli ammalati stati devono essere curati. Gli ospedali vivono una situazione drammatica. Entrate a vedere quello che succede negli ospedali, reparti di medicina con pazienti buttati anche nei corridoi”.
I 26 operatori – spiega Angioni – sono in una graduatoria. Il presidio rimarrà sotto il Consiglio regionale: “Pronti ad accamparci e a portare qui anche le famiglie dei lavoratori”.