Operazione nostalgia per il web con il recupero di pagine che non ci sono più, anche a favore della ricerca e di future generazioni. Accade grazie all’accordo tra Google e The Internet Archive – un’organizzazione no-profit che si occupa di preservare vaste porzioni del web – che consentirà ora agli utenti di consultare facilmente le versioni storiche dei siti web direttamente dai risultati di Google Search. Un passo verso la preservazione della storia digitale e nell’accessibilità delle informazioni online visto che – come ha riportato a maggio scorso il Pew Research Center americano – il 38% delle pagine web non esiste più.
“Il web sta invecchiando e, perciò, innumerevoli Url portano ormai a fantasmi digitali – ha commentato Mark Graham, direttore della Wayback Machine dell’Internet Archive – Le aziende falliscono, i governi cambiano, i disastri colpiscono e i sistemi di gestione dei contenuti si evolvono: tutto ciò cancella parti della storia online. Questa capsula del tempo digitale trasforma la navigazione limitata al presente in un viaggio nella storia di Internet”.
La Wayback Machine è uno strumento che fornisce l’accesso a miliardi di pagine web archiviate garantendo che rimanga accessibile per le generazioni future e ricercatori. Per sfruttare questa funzionalità nella ricerca di Google si potrà cliccare sul menu accanto ai risultati di ricerca e selezionare l’opzione ‘Scopri di più su questa pagina’. Da qui sarà disponibile un collegamento diretto alla Wayback Machine, che mostrerà le versioni precedenti della pagina ricercata.
“Questa collaborazione con Google sottolinea l’importanza dell’archiviazione web ed espande la portata della Wayback Machine, rendendo ancora più semplice per gli utenti l’accesso e l’esplorazione dei contenuti archiviati. Tuttavia, il collegamento alle pagine web archiviate non sarà disponibile nei casi in cui il titolare dei diritti abbia rinunciato all’archiviazione del proprio sito o se la pagina web viola le norme sui contenuti”, specifica The Internet Archive.