Oristano, piano di abbattimento dei cinghiali: la denuncia della Lav

La Provincia di Oristano ha presentato il “Piano operativo di gestione e controllo delle popolazioni di cinghiale nella provincia di Oristano 2023-2026”. Il Piano è stato approvato con Decreto dell’Assessorato dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna n. 6 del 23/02/2024. Sono stati già selezionati gli operatori incaricati degli abbattimenti reclutati tra i cacciatori. Si apre anche un altro fronte con un piano analogo al Parco di Porto Conte.

“Le doppiette come soluzione unica nel rapporto uomo-selvatici. Eticamente questo non è più accettabile dalla stragrande maggioranza dei cittadini nel 2024, contrari alla caccia e consapevolmente anche all’adozione di questo tipo di soluzioni cruente da parte delle amministrazioni nei confronti degli animali. Molti abitanti del Sinis hanno già manifestato la loro contrarietà a questo progetto. Preoccupa anche il ricorso previsto nel piano agli abbattimenti effettuati in notturna e la possibilità di sparare in zone abitate. Il pericolo di incidenti che mettono a rischio l’incolumità delle persone è evidente”…” In Sardegna nella stagione 2023-24 in incidenti di caccia sono state ferite 5 persone e sono morti 1 cacciatore e 1 non cacciatore (fonte AVC)”, afferma la Lav, Lega antivivisezione.

“A tutti gli animali va riconosciuto il diritto alla vita, i cinghiali sono esseri senzienti intelligenti con relazioni affettive, un’organizzazione sociale, la voglia di vivere liberi e la capacità di soffrire, così come noi. Sono una specie demonizzata, capro espiatorio a cui vengono attribuiti danni causati dall’uomo e l’antropizzazione delle aree boschive, alimentando paure infondate e costruendo allarmi mediatici col plauso del mondo venatorio ” dichiara Roberto Corona”, prosegue la nota.

“Non attaccano le persone come si favoleggia e gli incidenti stradali che li vedono coinvolti raggiungono il loro picco nella stagione venatoria, attività che disperde gli individui in cerca di salvezza. I danni all’agricoltura imputati ai cinghiali non sempre attribuibili a loro, sono stimati per la provincia di Oristano in circa 40mila euro annue. Non esiste un censimento della popolazione attuale, a fronte di una presenza sempre esistita. LAV da anni avanza proposte per una gestione corretta dei selvatici e chiede di sviluppare progetti innovativi non cruenti a medio e lungo termine, tra cui il vaccino immuno-contraccettivo, in linea con l’attuale sentimento che ci testimoniano i cittadini”, incalza la Lav.

“Uccidere gli individui di una specie eradicandola da un territorio non è etico né ecologico, la natura si evolve coi suoi equilibri nonostante le nostre interferenze. È necessario cambiare paradigma, non decidere antropocentricamente ed intervenire in maniera non specista riconoscendo a tutte le specie il diritto ad esistere e vivere in libertà, rispettandone l’etologia e le esigenze di sopravvivenza.  Chiediamo alla Provincia, alla Regione ed alla neo eletta Presidente Todde di bloccare la messa in atto di questo piano e di altre eradicazioni, rivedendo le politiche di gestione della fauna selvatica”, conclude la nota della Lav.

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