“In questi ultimi giorni si è parlato tanto dei quattro ospedali unici che la Regione Sardegna vorrebbe realizzare. Sul tema è intervenuta la segretaria della commissione sanità, On. Avv. Carla Cuccu, con una nuova circostanziata interrogazione per fare luce su tante ombre e sul perché si debbano spendere ulteriori soldi pubblici per dei risultati gia’ in possesso della R.A.S. oltre a capire il perché ci sia tanta disinvoltura dalla giunta Solinas nel far perdere alla nostra isola importanti finanziamenti pubblici per l’ambito sanitario”
“ A Cagliari adesso si parla della zona dello Stadio di Sant’Elia, una zona che già nello studio del 2021 era stata bocciata.” Tuona la consigliera regionale di Idea Sardegna Alleanza Civica Identitaria.
“Le notizie sulla stampa sono state numerose ed il riscontro è stato impietoso. Grande è la preoccupazione e la rabbia, per i cittadini, per i pazienti, per gli operatori sanitari ed i medici che assolutamente non vogliono questa situazione. Perchè aprire un ospedale nuovo, chiudendo Brotzu e Businco? Perché chiudere il C.T.O. di Iglesias quasi del tutto ristrutturato con tecnologie di ultima generazione ed uniche in Sardegna quando potrebbe essere esso stesso l’ospedale unico della ASL del Sulcis Iglesiente? Perché distruggere tutte le nostre eccellenze? Quali sono gli interessi sottesi a queste opere di sciacallaggio inaccettabile? “ Si interroga Carla Cuccu.
“ Con delibera 19/82 del 1° giugno 2023, concernente il piano di investimenti straordinari nella sanità e la relativa costruzione di quattro nuovi ospedali, è stato demandato all’A.R.E.S. un nuovo studio di fattibilità per i progetti di Cagliari e del Sulcis Iglesiente. Come mai è stato commissionato un nuovo studio? Nel precedente studio del 2021 erano stati già analizzati oltre 305 mila metri quadrati di aree, sia pubbliche che private. Tra queste analisi non veniva neppure presa in considerazione quella dell’attuale stadio di Sant’Elia”.
Era il 18 febbraio 2022, depositavo l’interrogazione n.1353/A, con risposta scritta, sul progetto di riqualificazione del polo fieristico, che a tutt’oggi, ad oltre un anno e quattro mesi di distanza, non ha avuto riscontro alcuno.
Il precedente studio escludeva l’ipotesi di realizzazione della nuova struttura sul compendio demaniale della Fiera Internazionale della Sardegna, che all’epoca, dalle notizie di stampa emerse, pareva fosse l’ipotesi privilegiata del Presidente della Giunta Regionale.
Questa sua volontà era molto forte, ed i suoi interessi altrettanto, tanto da far abbandonare completamente il progetto di riqualificazione del Polo Fieristico di Cagliari, benché precedentemente deliberato e nonostante fossero immediatamente disponibili da parte di Invitalia ben 82 milioni di euro per la sua realizzazione. Ormai è difficile fare il conto dei milioni di euro persi da questa giunta regionale. Davvero imbarazzante.
“Ho depositato l’ennesima interrogazione” continua la consigliera regionale di Idea Sardegna che fin dall’inizio di questa legislatura ha seguito con particolare attenzione l’attività dell’attuale giunta regionale “ per capire quale sia la reale ragione per la commissione di un nuovo ed ulteriore studio di fattibilità per la realizzazione del nuovo ospedale di Cagliari. E’ strano pensare, che verranno spesi ulteriori 138.999,00 euro, per rispondere ai medesimi quesiti posti all’A.R.E.S. nel 2021. Un affidamento diretto, tra l’altro, poiché sotto la soglia dei 140mila euro che, invece, impone una gara. Si vede che la fretta era tanta.”
“Vorrei inoltre capire se la scelta di abbandonare il progetto di riqualificazione del Polo fieristico della Sardegna, con relativa perdita di 82 milioni di euro possa essere ancora reversibile. Sarebbe davvero una grandissima opportunità persa, soldi che potrebbero dare un grande impatto sociale ed economico ad un tessuto importante per Cagliari”.
“Come sempre non mi arrendo, e cercherò di ottenere risposte scritte in merito. Il silenzio del presidente Solinas è lungo, mesi di silenzio, nessuna risposta alle mie interrogazioni.
Continuo a battermi per tutti i cittadini e il personale medico, infermieristico, o.s.s. e sindacati che, da subito si sono schierati contro questa ennesima follia”.