Oss precari in Regione, ‘noi lavoratori usa e getta’

“Pensati usa e getta”.

È uno degli striscioni appesi davanti al palazzo regionale di viale Trento nel sit-in di protesta degli operatori socio sanitari precari – in tutto sono 36 – del Policlinico di Monserrato.

Da oltre un mese hanno fissato il loro quartier generale in un gazebo davanti all’assessorato alla Sanità in via Roma a Cagliari per chiedere la stabilizzazione. Ma oggi la protesta si è spostata per un giorno in viale Trento, davanti al palazzo della Regione e sede scelta dalla neo presidente Alessandra Todde come quartier generale della presidenza della giunta al posto di Villa Devoto.

Uno dei lavoratori ha indossato una tuta bianca con la scritta: “non considerato”. “Alla luce dei comportamenti discriminatori perpetrati dall’Aou nei nostri confronti – questo il messaggio che arriva oggi dagli operatori – con l’ulteriore delibera pubblicata nella giornata di ieri che prevede l’assunzione di altro personale al posto nostro, gli oss precari del presidio di via Roma sono arrivati all’esasperazione”. Dalla speranza all’angoscia: “Nei precedenti incontri, la dirigenza del Policlinico a parole si era dimostrata vicina e solidale, sensibile alla nostra problematica – spiegano i lavoratori – ma dichiarava di ‘avere le mani legate’ in quanto non vi erano posti disponibili per il nostro reinserimento o per le nuove assunzioni. Di fatto le azioni compiute in questo periodo non corrispondono assolutamente con le parole dette. Vi è una totale incongruenza tra parole e fatti”.

Perché per gli operatori la situazione è un’altra: “Ora i posti in organico ci sono e sono corrispondenti alla sostituzione degli operatori già formati con soldi pubblici e resi ormai disoccupati, dimostrando che siamo stati presi in giro. Chiediamo all’assessore alla Sanità, che nelle prossime ore si insedierà, di convocare immediatamente un incontro per indicare il percorso della nostra stabilizzazione. Confidiamo ancora una volta nella presidente Todde ma nel frattempo la lotta prosegue e sarà ancora più rumorosa”. E infatti protesta e presidio non si fermano: continueranno anche a Pasqua.

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