Ottocento tesori da scoprire o da riscoprire affidati al racconto di quasi 20.000 tra studenti e volontari.
Ventotto comuni in campo tra Sardegna e Penisola: via alla ventottesima edizione di Monumenti aperti, forse la più ricca della sua storia per programma e offerta.
Inventata a Cagliari nel 1997, fu subito un successo con migliaia di persone in fila per conoscere, anche grazie alle guide e ai volontari, storie nuove o antiche, dai segreti della necropoli di Tuvixeddu ai cunicoli dei rifugi per i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Appuntamento cittadino, poi regionale, ora anche sempre più nazionale la creazione di una rete che si estende a quasi tutta l’Italia. Si inizia a maggio in Sardegna. Per poi attraversare il mare con la tranche autunnale il 12 ottobre a Bitonto, seguita il week end successivo da Ferrara.
Un’edizione che comincerà sabato 4 e domenica 5 maggio a Nurachi, Porto Torres, Quartu Sant’Elena, Samassi, San Gavino Monreale, Sassari e Sant’Antioco, per concludersi sabato 26 e domenica 27 ottobre a Cagliari. Un calendario primaverile che fino al 2 giugno attraverserà la Sardegna per poi approdare in Puglia ed Emilia Romagna sino al ritorno nell’isola dalle undici amministrazioni locali che compongono l’Unione dei Comuni dell’Alta Gallura.
Un’edizione dedicata a Linetta Serri, scomparsa nei giorni scorsi, presidente regionale dell’Anci, ma soprattutto per anni colonna dell’associazione organizzatrice Imago Mundi OdV. Tema di quest’anno: “spazi per i sogni”. “Di fronte a una perdita così difficile da colmare Monumenti Aperti nel 2024 fa registrare un segno ‘più’ nell’isola – ha detto il presidente Massimiliano Messina – più comuni che aderiscono alla rete del progetto, più nuovi ingressi, fra nord e sud della Sardegna, come Arzachena o Nurachi, Santa Teresa Gallura o Nuxis, per citarne alcuni, insieme a ritorni di centri importanti, come Olbia e Tempio. Ciò significa più scuole, più associazioni, più studenti e volontari, più comunità. Aumenteranno significativamente nella Penisola le regioni attrici, grazie a un progetto nazionale in rampa di lancio. Tutto questo porterà alla costituzione della Fondazione di Comunità di Patrimonio”.
Anche la Regione vicina alla manifestazione: “Monumenti aperti – ha detto l’assessora alla Cultura Ilaria Portas – rappresenta la nostra visione di cultura: capillare e fruita anche nei posti più piccoli che nascondo tante perle del nostro patrimonio. Importante poi il coinvolgimento delle nuove generazioni”.
Come avviene dal 2008, il progetto Monumenti Aperti anche quest’anno ha ricevuto la Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica Italiana. Dalla prima edizione, sono state oltre 4 milioni le visite guidate, condotte da 160.000 studenti e 60.000 volontari che hanno raccontato e custodito oltre 1.700 monumenti in più di 160 comuni prima della sola Sardegna, ma nel corso degli anni anche del Piemonte, dell’Emilia-Romagna, della Puglia, della Lombardia e del Lazio.