Ötzi, l’uomo dei ghiacci era sardo, con il colestorolo e 61 tatuaggi

Ötzi non è affatto altoatesino: è sardo, questo è  ciò che afferma gli studi effettuati sullo scheletro ritrovato in Alto Adige

Nonostante uno stile di vita salutare soffriva di colesterolo alto, arteriosclerosi e artrite.

Notizie sorprendenti riservate ai visitatori dell’annuale giornata a porte aperte del Museo archeologico dell’Alto Adige che, domenica, ha richiamato a Bolzano un centinaio di curiosi. A fare da guida all’affascinante «dietro le quinte» di Casa Ötzi è Martina Tauber, anatomopatologa dell’ospedale di Bolzano e responsabile della conservazione della mummia umida dell’età del rame. Rinvenuta nel 1991 da turisti tedeschi in Val Senales, a 3.210 metri, richiama ogni anno 300mila visitatori che, dietro la finestra di vetro da cui ammirano #OetziTheIceman, ignorano l’esistenza di celle, stanze e laboratori per ricreare le condizioni in cui il ghiacciaio ha conservato l’Uomo venuto dal ghiaccio – questo il suo vero nome – per 5.300 anni.

“Era un uomo di circa 45 anni, ma non sappiamo se sia autoctono. Sotto il profilo genetico, l’aplotipo materno non esiste più: quel raro sottogruppo di Homo Sapiens si è estinto. Invece quello paterno è individuato in Sardegna o in Corsica: qualche antenato proveniva da lí”, afferma gli scienziati

 

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