Anche Cagliari lancia il suo appello per la liberazione di Ilaria Salis, l’insegnante di origini sarde detenuta da oltre un anno nelle carceri di massima sicurezza ungheresi.
Lo farà con una manifestazione mercoledì 20 marzo dalle 18 in piazza Garibaldi, alla presenza del padre di Ilaria, Roberto Salis.
La mobilitazione è promossa dal Comitato “Da Cagliari per Ilaria Salis”: hanno già aderito circa quaranta tra associazioni, movimenti, sindacati e partiti.
Le motivazioni alla base dell’iniziativa, presentata questa mattina in conferenza stampa, sono riassunte in un documento-appello: “Ci ha unito l’aver condiviso con Roberto, il padre di Ilaria, gli anni del Liceo nella stessa classe, e, nel presente, la comune convinzione che anche in questa città e in Sardegna sia necessario far sentire la voce della solidarietà e del sostegno alla lotta di Ilaria e della sua famiglia per il rispetto dei suoi diritti”.
Un accorato sos: “Siamo preoccupati per Ilaria – questo un passaggio del documento – siamo preoccupati per la sua sicurezza e per gli esiti di un processo inquinato dall’ideologia antidemocratica delle istituzioni ungheresi. In questo contesto il 28 marzo è prevista a Budapest la prossima udienza del processo. Proprio in vista di questo appuntamento vogliamo far sentire la voce del sostegno e della solidarietà”.
Appello a Roma: “Riteniamo che il governo italiano abbia sottovalutato quanto sta avvenendo ai danni della nostra connazionale. Consideriamo insufficienti le risposte dei ministri Tajani e Nordio perché danno l’impressione che il valore dei diritti umani non corrisponda a quello della Costituzione. Ilaria Salis non può essere discriminata in quanto antifascista e la sua libertà non può essere sacrificata sull’altare di giochi politici tra governi ‘amici’. Ilaria Salis libera subito. Chiediamo al governo italiano e alle istituzioni europee di attivarsi con la massima urgenza”.