Questa mattina alle ore 5 del mattino, due persone aderenti alle campagne di Palestina Libera e Ultima Generazione hanno compiuto un’azione di disobbedienza civile nonviolenta, arrampicandosi sopra il ponte di una delle sedi della Leonardo a Genova, uno dei porti europei maggiormente coinvolto nel trasporto di armi verso i porti israeliani. Dopo aver raggiunto il ponte, hanno sventolato la bandiera Palestinese con un banner che riportava il nome della campagna: “Palestina Libera”. Gli attivisti hanno occupato la struttura per un’ora.
“Oggi per celebrare la giornata della liberazione, ho scelto compiere un’azione di protesta nonviolenta. Oltre 26 mila persone sono sono state uccise a Gaza in questi ultimi mesi. Chi li ha uccisi ha nel proprio arsenale anche armi che vengono fabbricate dalla Leonardo, di cui il maggior azionista è proprio il governo italiano, che tradisce così l’art. 11 della Costituzione. I cittadini italiani, attraverso i propri contributi, sono complici del genocidio e della pulizia etnica che sta avvenendo da anni in Palestina, il governo italiano non ha mai cessato l’invio di armi verso Israele neppure nel pieno del genocidio a cui stiamo assistendo”, ha dichiarato Nina.