Paolo Conte agli Uffizi con 69 disegni estratti dai cassetti

Una mostra agli Uffizi celebra l’impegno sul fronte iconografico della carriera del cantautore Paolo Conte.

Visibile una selezione di suoi 69 disegni, tra i quali molti inediti mai esposti finora, realizzati dagli anni ’70 a ora.

La rassegna, intitolata ‘Nostalgia di un golf, un dolcissimo golf di lana blu’, è visibile da oggi fino al 7 gennaio 2024 nelle sale dell’arte grafica della Galleria degli Uffizi.

I soggetti dei disegni, così come i testi delle sue canzoni, raccontano frammenti di vita dell’avvocato artista piemontese.

Il 7 gennaio, al termine dell’esposizione, Paolo Conte donerà al museo l’Autoritratto di un pirla, del 1978, entrando così a far parte della collezione di autoritratti del museo.

“Ho già avuto occasione di confessare che il vizio della pittura e del disegno sia nella mia vita più antico di quello per la musica e le canzoni – ha detto Paolo Conte – confessando anche che la composizione musicale manovra su di me in forma di eccitazione, mentre pittura e disegno mi danno calma e leggerezza”.

“Dopo le mostre tenute in occasione della pubblicazione del mio lavoro multimediale Razmataz – continua Conte – nel cui corrispondente dvd erano state montate 1.800 mie illustrazioni, la mia frequentazione delle belle arti si è fermata, anche per la legittima preoccupazione che quel tanto di notorietà acquisita come canzonettista potesse indurre a pensare che ne volessi approfittare per affrancarmi ad un’altra diversa ribalta. Così, allora, i miei lavori sono tornati nei miei cassetti, appunto come la nostalgia di un dolcissimo golf di lana blu. Ora, accettando l’onorevole invito di Eike Schmidt, un po’ dei miei lavori su carta si ripresenta al pubblico e agli appassionati nella prestigiosa Galleria degli Uffizi”.

Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha spiegato che “la mostra di Paolo Conte vuole testimoniare la doppia anima artistica del grande musicista, e portare all’attenzione del pubblico questo aspetto forse meno noto, ma non meno fondamentale della sua creatività”.

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