“La transizione ecologica non può andare a discapito del paesaggio, del patrimonio archeologico e delle esigenze delle comunità sarde, come sta capitando di nuovo in questi giorni per due diversi parchi eolici in progetto in una vasta area compresa tra Lunamatrona, Sanluri, Sardara, Furtei e Villanovaforru. È ora che la Regione smetta di nascondersi e prenda una posizione netta e chiara a difesa del nostro territorio”: Laura Caddeo, consigliera regionale del gruppo Alleanza Rossoverde, interviene sui dibattuti progetti che coinvolgono il Medio Campidano e preannuncia la presentazione di un’interrogazione nei prossimi giorni.
“Nelle scorse settimane – dice Caddeo – al Ministero della Transizione ecologica, sono arrivate due nuove istanze per l’avvio del procedimento di Valutazione di impatto ambientale: la prima per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica di potenza pari a 42 MW e delle opere connesse da costruire nel territorio compreso tra i Comuni di Villanovaforru, Sardara, Sanluri e Furtei; la seconda per un’impianto analogo, con potenza pari a 55,8 MW da installare tra i Comuni di Sardara, Villanovaforru, Sanluri e Lunamatrona. Parliamo di una dozzina di torri eoliche dell’altezza di 220 metri ciascuna: uno scempio paesaggistico.”
“I cittadini, le associazioni ambientaliste e gli amministratori locali – continua la consigliera rossoverde – stanno provando a fronteggiare quella che si può definire solo come invasione: solo per fare un esempio, il parco da 55,8 MW prevede l’esproprio di 250 parti di terreno e la costruzione di una torre eolica quasi a ridosso del nuraghe Genna Maria. La mobilitazione delle comunità non è sostenuta in alcun modo dall’amministrazione regionale, che non ha ancora preso una posizione chiara e netta a difesa del proprio territorio.”
“Vorrei sapere – attacca Laura Caddeo – dal presidente Christian Solinas, dall’assessore della Difesa dell’Ambiente Marco Porcu e dall’assessora dell’Industria Anita Pili cosa stiano aspettando. Certo, bisogna essere realisti: non si può pretendere che, tra tutte le mille e gravissime questioni lasciate irrisolte dall’inspiegabile paralisi della Regione di questi mesi, a meno di un anno dalla fine della legislatura la giunta tiri fuori dal cilindro un nuovo Piano regionale energetico e ambientale che doti la Sardegna di una urgentissima e necessaria programmazione in campo energetico, soprattutto nell’ottica della transizione ecologica.”
“Però – continua la consigliera rossoverde – qualcosa si potrebbe e si dovrebbe fare, soprattutto per difendere il nostro territorio dagli speculatori esterni che stanno dando l’assalto ad aree agricole di pregio o paesaggisticamente rilevanti con progetti che prevedono centinaia di torri eoliche disseminate tra zone marine e terraferma.”
“Per esempio, la Regione Sardegna è autorità competente per il rilascio dell’Autorizzazione unica necessaria per la realizzazione dei progetti. Inoltre, Solinas dovrebbe investire del problema la Conferenza Unificata delle Regioni e chiedere con forza al Governo di adempiere ai proprio obblighi: emanare al più presto i decreti attuativi previsti dalla legge delega n. 53/2021 e d.lgs 199/2021 per individuare le aree idonee per questi impianti e, nel frattempo, rilasciare autorizzazioni solo per i siti dove sono già installati impianti della stessa fonte, per aree oggetto di bonifiche e cave e miniere dismesse.