Quattro persone denunciate, centinaia gli strumenti illegali di cattura (fra cui una pericolosa tagliola) sequestrati: questo il bilancio di un’operazione antibracconaggio del Corpo Forestale portata avanti nei giorni scorsi fra Sulcis e Sarrabus.
Sulcis Durante l’operazione il personale della stazione forestale di Uta ha sorpreso in flagranza di reato due pensionati già noti per reati di bracconaggio, intenti a posizionare cavetti d’acciaio per ungulati e soprattutto una pericolosa tagliola. La micidiale trappola era posizionata in un sentiero e finalizzata a catturare grossi ungulati (cervi e cinghiali). Una tagliola di quel tipo – spiegano gli uomini del Corpo Forestale – se azionata da un malcapitato escursionista, avrebbe causato lesioni molto gravi. Nel corso delle successive perquisizioni domiciliari sono stati sequestrati altri strumenti di cattura, nonché selvaggina oggetto di bracconaggio. Le due distinte operazioni hanno avuto luogo nelle località Marzaloi (Uta) e Santa Rosa a (Capoterra), entrambe nel Parco regionale di Gutturu Mannu.
Controlli anche nel Sarrabus, in località Conca Arrubia, nelle campagne di Villasimius, dove il personale della stazione Forestale di Castiadas ha sorpreso altri due bracconieri, già noti per reati venatori, intenti a posizionare reti per uccellagione. A questi sono state sequestrate 27 reti e 45 tordi, catturati con strumenti illeciti.
Le operazioni, col concorso delle Stazioni Forestali di Pula, Teulada, Sinnai e Campuomu, hanno consentito di bonificare vaste aree da strumenti di cattura illegali.