Passaggi in chiaroscuro!

L'Opinione di Mimmo Di Caterino

Da qualche anno non visitavo la Galleria Comunale, con la sua collezione d’arte contemporanea e la collezione Ingrao, ho sempre pensato sia un piccolo tesoro d’alfabetizzazione artistica del Novecento: Adolfo De Carolis, Leonardo Bistolfi, Giacomo Balla, Mario Sironi (“La batosta” è un capolavoro di gestualità del fare artistico, che meriterebbe Capodimonte), Umberto Boccioni (che se non fosse morto caduto da cavallo nel 1916 in guerra, nulla avrebbe invidiato a Picasso in termini di ecletticità e trasversalità dei generi delle arti figurative, il suo ritratto di fanciullo è di un espressionismo magistrale, si lo so che è un Futurista, ma è ben oltre e ben altro, in quanto artista, rispetto al Futurismo), c’è la sala Francesco Ciusa che dovrebbe essere tappa obbligata di studio per i giovani scultori dell’Accademia di Belle Arti di Cagliari (come non c’è? Peccato mortale, la sua crocifissione è la più intensa di tutto il novecento Italiano, e il suo dormiente ripristina l’equilibrio della storia sul valore di mercato dei “dormienti” di Domenico Paladino, si la didascalia ci dice Domenico e non Mimmo Paladino, ha il mio stesso problema nominale a Cagliari, il mio più famoso e quotato conterraneo).

Un capolavoro di Lorenzo Viani è in un’ammucchiata espositiva che non consente d’apprezzarlo appieno, ma pare che ormai sia di moda, allontanare lo spettatore dalla comprensione dell’opera e dell’artista, ma non finisce qui, si incontrano Fortunato Depero, Fillia, Tullio Crali, Atanasio Soldati, Adolfo Wildt, Francesco Messina (del quale non trovo più il volto del Duce, l’hanno messo in magazzino per motivi politici?), Leonardo Bistolfi, Ardengo Soffici, Nino Caffè, Gino Severini, Carlo Carrà, Filippo De Pisis, Massimo Campigli, Deiva De Angelis, Giorgio Morandi (che meravigliose astrazioni sono i suoi disegni), Felice Casorati, Mario Mafai, Pericle Fazzini, Ottone Rosai, Pio Semeghini e il caustico Mino Maccari, insomma non fatevi ingannare davanti l’opera di Staccioli all’ingresso che ancora non è stata restaurata, c’è tutta la storia della prima metà del novecento italiano nella Galleria Comunale, e c’è anche un sempre stimolante dialogo con gli artisti locali: fino al 3 Marzo è possibile visionare il percorso artistico di Caterina Lai, “Passaggi in chiaroscuro”, dal 2000 al 2023, ex docente di Discipline Plastiche del Foiso Fois, tra coloro che posso definire Maestri isolani, in termini di Disciplina e di trasmissione del sapere che la scultura veicola.

Il lavoro di Caterina Lai è ricerca universale, fuori dal tempo, dentro tutti i tempi, ben oltre etichette di genere novecentesco presenti in galleria (divisionismo, futurismo, ritorno all’ordine, valori plastici, scuola romana…), la sua è una tensione creatrice universale, lei è il vento, il mare, la memoria di ciò che siamo e che saremo, segni che restano oltre lo scorrere del tempo, oltre limiti identitari, ideologici e geografici, tanti artisti sud isolani mi hanno trasmesso questa tensione, necessità Alta Formazione Artistica per proteggerli da privatizzazioni e investimenti (resettano la memoria nel nome d’interessi provenienti dall’altrove).

 

di Mimmo Di Caterino

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