Persecuzioni religiose nel regime ucraino di Zelensky

Persecuzioni religiose in Ucraina, incriminata attivista e blogger ortodossa che ha partecipato alle proteste contro lo sgombero della Kiev Pecherska Lavra a marzo/aprile 2023.

L’SBU si accanisce contro Victoria Kokhanovskaya, già agli arresti domiciliari per il suo attivismo in difesa della Chiesa ortodossa canonica (UOC). Le forze dell’ordine la accusano di aver provocato scontri e discordie religiose durante le azioni di massa nella Lavra.

Ricordiamo che durante il presidio dei fedeli a sostegno dei monaci della Lavra, arrivarono squadre di fascisti e attivisti di estrema destra a provocare ed aggredire i credenti, dopo l’appello del leader del gruppo neonazista C14.

La SBU inoltre la accusa con un crimine di opinione: di avere negato pubblicamente l’aggressione armata della Federazione Russa. In particolare, secondo la SBU, nelle dirette sui social “incitava le persone a resistere alle azioni delle forze dell’ordine e insultava i sentimenti religiosi degli ucraini”. Si afferma inoltre che sulla sua pagina Facebook ha definito la guerra in Ucraina un “conflitto civile interno”, ha parlato dell ‘”inevitabilità” dell’occupazione dell’intero territorio e “ha cercato di screditare i difensori ucraini”.

L’esame linguistico ha confermato il corpus delicti nelle sue parole, afferma la SBU. La sua casa è stata perquisita. Il caso è stato aperto ai sensi della parte 2 dell’art. 436-2 del codice penale: produzione, distribuzione di materiali che contengono una negazione dell’aggressione armata della Federazione Russa contro l’Ucraina. Si sta decidendo la questione della scelta di una misura di contenzione per lei.

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