La Commissione europea ha deliberato all’unanimità lo scorso venerdì l’eradicazione della peste suina africana dalla Sardegna per il selvatico.
Lo hanno annunciato in una conferenza stampa il presidente della Regione Christian Solinas, insieme con l’assessore della Sanità Carlo Doria e il direttore generale dell’unità di progetto per l’eradicazione dalla Psa Giovanni Filippini, che lo hanno definito un “risultato storico dopo 40 anni di lotta”.
Nello specifico, dopo l’allentamento di tutti i vincoli già deciso sul domestico in 330 comuni sardi, ora la commissione europea, “sulla base di tutti i dati di sorveglianza e monitoraggio forniti dalla Regione”, ha precisato Filippini, ha deliberato la cessazione dell’emergenza anche per il cinghiale.
In più ha annunciato entro il 2024 “l’eradicazione totale”.
“Oggi abbiamo la stragrande parte della Sardegna libera di poter produrre ed esportare le proprie produzioni sia di carni vive, che macellate, lavorate o trasformate”, ha specificato Solinas.
Attualmente rimangono le restrizioni sui 12 comuni, tra Barbagia e Ogliastra, in zona ‘rossa’ (zona 3) “non tanto per la presenza della peste suina, ma di pascoli bradi in cui entrò i prossimi 5 mesi si devono completare le registrazioni e i controlli”, ha specificato Filippini. Nei 30 comuni ‘cuscinetto’ intorno alla zona rossa le restrizioni sono già allentate grazie alle deroghe che consentono la movimentazione. Resta poi il focolaio di Dorgali, 4 comuni interessati, “rimasto circoscritto – precisa Filippini – i controlli e la sorveglianza non hanno portato altri riscontri, ora servono tre mesi di restrizioni, ma confidiamo venga considerato un caso sporadico”. Dalle analisi epidemiologiche il virus del genotipo 2, quello in circolazione al nord Italia, è arrivato nell’isola “attraverso carni provenienti da focolai del nord Italia”.
“Ora dobbiamo difenderci dalle carni che arrivano da fuori Sardegna – dice Solinas – Per la prima volta dopo anni abbiamo il problema inverso: per questo nella variazione di bilancio prevediamo 2,5 milioni di euro per il 2023 e 2 milioni dal 2025”.