“Il Piano regionale della portualità turistica, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di ingegneria Civile, ambientale e architettura dell’Università di Cagliari, è un importante strumento di programmazione degli interventi e delle risorse necessarie allo sviluppo del diportismo in Sardegna, un ‘progetto di territorio’ che deve puntare al potenziamento dei servizi e delle infrastrutture come fattore strategico di crescita economica, mantenendo come punto fermo la sostenibilità, con la tutela del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico”.
Lo dichiara l’assessore regionale dei Lavori Pubblici, Pierluigi Saiu, che alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari, è intervenuto al workshop partecipativo sul Piano regionale della portualità.
“La Sardegna può aspirare a diventare un vero e proprio punto di riferimento per il turismo da diporto nel Mediterraneo. L’isola offre un numero di posti barca in rapporto ai chilometri di costa pari a 9,4, un numero lontano dal dato nazionale, che si assesta a 21,7 e questo nonostante il volume complessivo dei posti barca in valore assoluto, oltre 17 mila, sia inferiore soltanto a quelli presenti in Liguria e Toscana. Esiste però disomogeneità fra i territori: il 50% delle infrastrutture sono concentrate nel nord-est e la distanza di navigazione tra i porti turistici spesso supera le venti miglia. Il Piano regionale, attraverso un percorso di condivisione con il territorio e con i portatori di interesse, come avvenuto in occasione dell’incontro di oggi, propone tre diversi scenari in cui è previsto il potenziamento dei porti esistenti e l’inserimento di nuove strutture con una distribuzione più omogena sulla costa, che consenta quindi una navigazione più agevole da un punto all’altro dell’Isola, e con l’obiettivo di un incremento sostenibile a 24 mila posti barca, pari a 13,2 posti barca per chilometro di costa e, in un ulteriore step, fino a raggiungimento del valore medio nazionale del numero di posti barca offerti per chilometro di costa. L’aumento dei posti barca però non è l’unico traguardo, il piano è studiato nella logica di realizzare una vera e propria rete dei porti turistici sardi, in grado di creare una solida connessione con l’entroterra per poter cogliere tutte le opportunità offerte da un settore in forte crescita. Stiamo portando avanti politiche in cui lo stanziamento di risorse sia preceduto da una accurata programmazione degli interventi. Per avere una gestione corretta delle risorse pubbliche serve partire da pianificazioni condivise ed è quello che stiamo facendo con la rete della portualità”, conclude l’assessore Saiu.