Il cantante Pino Scotto rappresenta, senza ombra di dubbio, l’icona più importante del rock nazionale. Carismatico e grintoso singer dalle marcate influenze blues, dotato di una voce profonda e graffiante, rappresenta la migliore incarnazione della figura del rocker mai apparsa in Italia. La sua carriera ha ufficialmente inizio al termine degli anni ’70, quando incide il primo 45 giri con i Pulsar; dopo qualche tempo diviene frontman dei Vanadium, la heavy rock band più importante della scena italiana, con cui realizza otto grandi album (sette di questi al ritmo di uno all’anno, fatto impensabile per una rock band della penisola) e con cui può permettersi di affrontare tour regolari dentro e fuori dai confini del nostro paese.
Con i Vanadium debutta con “Metal Rock” (1982), lavoro istintivo ed impregnato di quel sound che fece grandi i mitici Deep Purple, riesce nell’impresa di vendere 8.000 copie ed un buon successo, di critica e di vendite, lo riscuote anche il seguente “A Race With The Devil” (1983), ma è con l’album “Game Over” (1984) che la band raggiunge, fra lo stupore degli addetti ai lavori, la cifra record di 54.000 copie vendute solo in Italia. Per il successivo disco dal vivo “Live On Streets of Danger” (1985), primo live pubblicato da una heavy rock band italiana e per “Born to Fight” (1986), i Vanadium girano addirittura due video, regolarmente programmati su Videomusic: “Easy Way to Love”, tratta dal secondo LP sopra citato e registrata al Marquee di Londra, diviene il tema portante della trasmissione TV Discoring, mentre “You Can’t Stop The Music”, brano inedito contenuto nel live, rappresenta uno dei primi esempi di testimonianza video da parte di una band italiana.
In seguito al fallimento della loro etichetta, la Durium, il gruppo vede interrompere bruscamente la scalata verso il successo dell’ultimo lavoro in studio “Corruption of Innocence” (1987), prodotto da Jim Faraci (Ratt, Poison, Guns N’Roses), ma riesce ugualmente a riprendersi: con grande coraggio e molta voglia di mettersi in discussione, entra nella scuderia della Green Line/Ricordi dando alla luce l’album “Seventheaven”, un disco ottimamente prodotto da Guy Bidmead (Motorhead, Tina Turner, Wratchild) e più improntato sul versante del rock americano, molto in voga in quel periodo. In questo lavoro Pino addolcisce notevolmente il timbro della sua voce, dimostrando di possedere un’impostazione molto versatile, adatta ad esaltare il gusto della melodia tipico dell’A.O.R. (Adult Oriented Rock), specialmente in tracce come la celebre “Take My Blues Away” e “To Be a Number One”. La distribuzione e la promozione di questo LP, però, vengono vanificate dall’incompetenza della nuova etichetta, che non garantisce al gruppo un supporto adeguato.
Dopo quest’ultima esperienza la band decide di prendersi una pausa: fra il 1990 ed il 1992 Pino Scotto realizza il suo primo album solista in lingua italiana “Il Grido Disperato di Mille Bands” (a cui contribuiscono l’axe – man di Vasco Rossi Andrea Braido, Luigi Schiavone, chitarrista di Enrico Ruggeri e l’armonicista Fabio Treves) ed intraprende un tour con il suo Jam Roll Project, che lo vede ospite anche sull’importantissimo palco del Monsters of Rock, dove divide la scena, fra gli altri, con Black Sabbath, Megadeth, Iron Maiden, Pantera e Testament.
Successivamente, nell’ambito della rassegna “Spazio D’Autore” gli viene consegnato il Grammy per l’album e la credibilità del personaggio.
Nel 1993 inizia a collaborare con artisti del livello di Luigi Schiavone, Antonio Aiazzi dei Litfiba, Fabrizio Palermo dei Clandestino (ex band di Ligabue) ed il compagno di mille avventure Lio Mascheroni, con cui forma il “Progetto Sinergia” e realizza un album omonimo nel 1994.
Il 1995 segna un ritorno importante: con gli storici Vanadium pubblica un magnifico disco cantato in italiano, “Nel Cuore del Caos”, che vede il gruppo impegnato in un lungo tour che si protrae fino al termine del febbraio 1996. Successivamente esce la compilation “Segnali di Fuoco”, che raccoglie tracce presenti negli ultimi tre album pubblicati da Scotto (“Il Grido Disperato di Mille Bands”, “Progetto Sinergia”, “Nel Cuore del Caos”) ed alcuni brani inediti (prodotti dalla RIMA Records) che vedono coinvolti nella loro realizzazione, oltre ai membri degli immortali Vanadium, anche altri artisti come Ronnie Jackson ed i già citati Andrea Braido e Fabio Treves. Oltre ai tredici pezzi contenuti in questa raccolta, commercializzata a prezzo ridotto per espresso volere di Pino, troviamo anche una traccia multimediale a cura di Giuseppe Galliano ed un interessante allegato (solo con le prime 1.000 copie del cd) comprensivo di un mini – fumetto disegnato da Giacomo Basolu, tratto dalla monografia “Standing Rock (Lo Scotto Da Pagare)”.
L’ultima creatura partorita dalla fertile mente del carismatico vocalist è l’album “Guado”, disco sanguigno articolato in undici grandi pezzi, in cui il Nostro si avvale della collaborazione di Norman Zoia, di membri di band rinomate come Extrema e Timoria e di artisti di livello internazionale come la cantante Aida Cooper ed il sassofonista Claudio Pascoli. Ancora una volta, Pino ribadisce nei testi il suo impegno nell’affrontare tematiche profondamente ancorate al sociale, da sempre elemento di distinzione della sua musica. Da molti anni, il rilievo storico e l’importanza di questo fondamentale artista, regolarmente iscritto all’Albo dei giornalisti come pubblicista, vengono riconosciuti ufficialmente da due riviste specializzate, “Tutto Musica e Spettacolo” e “Hard!”, testata che dà il via ad una interessante collaborazione con Scotto: in ogni numero del giornale troviamo uno spazio, denominato “Way to Rock”, in cui il singer milanese esprime le proprie opinioni riguardo al music business ed altri argomenti di attualità (musicali e non). Il coraggio di perseverare nelle proprie scelte artistiche contro tutto e tutti e la capacità di sprigionare, oggi come un tempo, un’energia ed una forza inarrivabili, fanno di Pino Scotto un’autentica leggenda, un personaggio senza il quale, nel nostro paese, la parola rock sarebbe destinata a perdere il suo più autentico e genuino significato.
All’alba del 2003, la notizia di un clamoroso ritorno sulle scene di questo artista eccezionale. Accompagnato dal drummer Lio Mascheroni e da altri musicisti dalle grandi doti tecniche, come il guitar – hero Steve Angarthal, il tastierista ed organista Neil Otupacca (ex Gotthard) ed il bassista Angelo Perini , Pino si dimostra pronto a far tremare tutti i palchi della penisola con la sua nuova e fiammante creatura: i Fire Trails. Dopo aver pubblicato il primo album Vanadium Tribute, nel 2005 i Fire Trails cambiano formazione; entrano in formazione Frank Coppolino al basso e Larsen Premoli alle tastiere e successivamente al posto di Lio Mascheroni entra Mario Giannini alla batteria. Firmano un contratto con la Valery Records, con cui realizzano Third Moon, concept album distribuito internazionalmente che riscuote un grande successo di vendite e critica. Con Third Moon i Fire Trails si vedono impegnati in tour e in numerosi festival in Italia e all’estero con bands come Paul Di Anno, L.A. Guns, Glenn Hughes, Ronnie James Dio, Napalm Death e Saxon fra cui ricordiamo nel 2006 l’apparizione come headliner al mitico Gods of Metal. Sempre nel 2006 sono chiamati ad aprire per i Deep Purple e nel 2007 a partecipare come ospiti speciali all’Heineken Jamming Festival. Il tour dell’album Third Moon si conclude a marzo 2008 per l’edizione italiana del Gods Of Metal. Questo sarà anche l’ultimo concerto dei Firetrails che a settembre 2008 si sciolgono definitivamente a seguito di divergenze personali.
Già dall’inizio della sua storia con i Fire Trails, Pino viene invitato a collaborare con l’emittente televisiva Rock Tv che gli affida la conduzione del programma Database, all’interno del quale, instaura un rapporto diretto con il pubblico, affrontando ogni martedì, in diretta e in replica il venerdì e la domenica, argomenti di carattere musicale e non, sollecitato dalle centinaia di domande che i telespettatori gli inviano tramite sms ed email.
Database riscuote puntualmente ottimi indici di ascolto e Pino Scotto ha così modo di dialogare liberamente con il suo pubblico e di dare voce alla rabbia di tutti i musicisti e di tutti coloro che sono nauseati dal sistema sociale di questo paese.
Il ritorno sulle scene (questa volta senza i FireTrails) arriva DATEVI FUOCO! Datevi Fuoco (lo scotto da pagare) è un album in italiano, nel quale vengono riproposti i migliori brani della carriera solistica di Pino, il quale chiama a raccolta per la realizzazione di questo lavoro una nutrita schiera di amici e di grandi musicisti del panorama rock e della canzone d’autore nazionale. Una nuova sfida che si caratterizza dall’inedita fusione di generi e di stili così distanti fra loro, ma accomunati dalla passione per il rock e la musica vera! All’appello rispondono ospiti straordinari quali Mauro Pagani, J. Ax degli Articolo 31, Enrico Ruggeri, Tommy Massara e G.L. Perotti degli Extrema, Aida Cooper, Criz Mozzati dei Lacuna Coil, Fabio Treves, Le Vibrazioni, Trevor dei Sadist, Saturnino, Gigi Schiavone (chitarrista di Ruggeri), Mario Riso dei Movida e mentore dei Rezophonic, Bud e Dario Cappanera della Strana Officina, Andy dei Bluvertigo, Briegel dei Ritmo Tribale, Tato dei Fratelli Calafuria, Pier Gonella e Roberto Tiranti dei Labyrinth, Morby dei Domine, Olly dei The Fire, Lella delle Settevite, Marco Melloni, Maurizio Belluzzo degli Alchemy, Maurizio Roveron, Stefano Brandoni (chitarrista di Renga), Steve Arganthal dei Fire Trails, Steve Volta. Impreziosito inoltre da un ricco progetto grafico e conterrà un booklet di quasi 200 pagine con la biografia ufficiale di Pino Scotto scritta da Norman Zoia: foto inedite, aneddoti, notizie e curiosità sulla carriera, la storia e la vita dell’artista dagli esordi ad oggi . Datevi Fuoco è un successo meritato ed il tour di supporto all’album “DATEVI FUOCO TOUR”, porta l’artista ad esibirsi in più di 150 concerti in tutta Italia e vede anche la partecipazione all’HEINEKEN JAMMING FESTIVAL e al ROCK OF AGES insieme a Extreme e Twisted Sister. Il Tour viene infine coronato dall’uscita del DVD LIVE dal titolo OUTLAW now’n ever! Dall’album Datevi Fuoco vengono realizzati due video musicali: “Come noi” in compagnia di J.Ax, Extrema e Mario Riso e “Dio del Blues” insieme a Le Vibrazioni.
Nel 2009 la prestigiosa rivista musicale ROLLING STONE e l’innovativo INSCENA MAGAZINE, mensile allegato alla Gazzetta del Sud, affidano a Pino Scotto una rubrica fissa. L’artista continua la sua attività di presentatore per il programma Database su ROCK TV e diventa speaker radiofonico per la neonata ROCKNROLLRADIO con un appuntamento fisso settimanale insieme a Simone Anaclerio degli SKW. Nel frattempo la Tzunami Edizioni pubblica un libro intervista biografico scritto da Cristiano Canali, sulla carriera e la vita dell’artista dal titolo 6-0 Fottetevi Tutti.
Nel 2010 esce BUENA SUERTE, un grande album Rock ‘N’ Roll interamente in italiano con brani totalmente inediti, che vede la partecipazione di ospiti come Caparezza, i The Fire e Kee Marcello (ex Europe).
Il full lenght è un lavoro aggressivo, dalla produzione cristallina e potente curata personalmente dallo stesso artista. I testi delle canzoni trattano come di consueto senza peli sulla lingua, dei numerosi problemi di degrado artistico e culturale che affliggono l’Italia da molto tempo. Il primo video tratto da Buena Suerte “Gli arbitri ti picchiano” insieme a Caparezza ottiene fin dalle prime settimane un grandissimo riscontro di pubblico, e accese discussioni sul web riguardo ai contenuti del testo. Immediatamente dopo l’uscita dell’album, Pino Scotto si impegna in un intenso tour promozionale in tutta Italia che lo porta di nuovo on the road con la sua band, in quasi tutte le città della penisola.
Suggellata anche formalmente l’amicizia ormai pluriennale che lega Pino Scotto e Nadir Music, che firmerà l’uscita del suo nuovo album. “Live for a Dream”, questo il titolo del nuovo lavoro, sarà un disco rigorosamente live registrato in studio e includerà anche un dvd contenente immagini delle registrazioni in studio, interviste, videoclips, curiosità e molto altro. Sedici brani più due inediti racconteranno l’intero percorso musicale di Pino Scotto, dagli esordi con i Pulsar, passando per Vanadium, Progetto Sinergia e Fire Trails fino ad arrivare alla sua attuale carriera solista.
L’artista tra il mese di aprile e maggio ha svolto un mini toru sardo con la conclusione al Corto Maltese di Cagliari, ecco le immagini: