“A40 anni cambia tanto, cambia tutto. Oggi dopo lo spettacolo beviamo la tisana”.
È quasi mezzanotte e Pio e Amedeo, appena usciti dal camerino, sono reduci da due ore di risate e applausi con il loro Felicissimo show, nuovo spettacolo che, dopo le due date zero “in casa” a Taranto, è approdato al Brancaccio di Roma e sarà in tournée fino a dicembre (tra le tappe, anche Napoli, Palermo, Catania, Bari, Catanzaro, Firenze, Milano, Bologna, Padova, Torino, Cagliari, Basilea, Lecce). Due ore filate di racconti, canzoni, battute, rigorosamente politically incorrect, sul fil rouge della “libertà di parola”.
E il duo, al secolo Pio D’Antini e Amedeo Grieco, ne ha un po’ per tutti, da Pier Silvio Berlusconi-Che Guevara che un giorno ha deciso “di cacciare tutte quelle con la B: Belen, Blasi e Barbara D’Urso” a Matteo Salvini, che in un ipotetico 2036 dove vige il Regime del politically correct è condannato a guidare i traghetti avanti e indietro sullo Stretto di Messina.
Non solo fioccano i sold out, ma “ogni sera arriva qualche amico in platea”, subito bersaglio prediletto di battute graffianti e irriverenti, come è nel loro stile. Alla prima romana, persino la premier Giorgia Meloni, che dopo un’infuocata intervista al tempo de Le jene, li ha più volte lodati pubblicamente. Ieri, Francesco Totti (accolto da standing ovation e cori) e Lino Banfi. “La Meloni? Pensavo fosse uno scherzo, poi quando me la sono ritrovata davanti le ho detto: e tu che cazz .. ci fai qui?”, racconta Amedeo. “L’abbiamo vista una donna molto autoironica – aggiunge Pio – Se la ghignava bene in platea”.
“Di politici ne conosciamo tanti, anche D’Alema, Di Battista. Siamo amici con tutti”, assicurano. In scena scorre anche la carrellata di chi in questi anni di tv tra Felicissima sera ed Emigratis li ha criticati, come Bianca Balti, o di influencer come Giorgia Soleri. “Non puoi dire di esser stata la prima a sfilare con i peli alla Mostra di Venezia – dice Amedeo – Di tanti problemi che hanno le donne, davvero l’emancipazione femminile dovrebbe passare da lì? Certe frasi sui social le vedo più come provocazioni acchiappa like. Non intravedo un lavoro dietro”. In scena citano anche Fedez.
“Ne avremmo tante anche per lui, ma visto quello che sta passando c’è qualcosa che si chiama ‘rispetto'”, dicono al pubblico portando i loro auguri a poche ore dal secondo intervento subito dal rapper. “Nessuno ci ha mai querelato – aggiungono più tardi – Quando si fa ridere, secondo noi, quando c’è satira, è concesso tutto. Chiudiamo lo spettacolo con un pensiero ai nostri genitori che non ci sono più (“darei indietro tutto il successo per avere ancora mia madre in platea”, recita Amedeo) e anche su di loro facciamo battute.
Lungi da noi, però, la possibilità di lanciare messaggi”. Tra i programmi per i prossimi mesi c’è l'”idea di una serie”, una nuova Felicissima sera televisiva nel 2024 e il road movie con Gennaro Nunziante in uscita a Natale. Nessun timore che Pier Silvio Berlusconi, dopo aver visto lo spettacolo, cacci anche loro da Mediaset? “Bisogna stare attenti che non venga. Gli abbiamo detto che a Milano non andiamo – scherzano i due – La verità è che non sapevamo come iniziare lo spettacolo e abbiamo approfittato di quello che stava accadendo a Mediaset, costruendo un’iperbole. Poi, se ci caccia, c’è sempre Telenorba”.
“Veniamo da contesti che non immaginate – prosegue Amedeo – Potrebbe finire tutto, ma oggi per me il successo è la signora di Catanzaro che ti dice: non sai che guai ho, ma grazie a voi per due ore non ci ho pensato”. Emigratis però non tornerà. “Non ce lo possiamo più permettere – ride Amedeo pensando agli scherzi messi in atto – Sono i 40 anni, si. Ma anche il mutuo da pagare”.