A giugno la querelle che vide contrapposti da un lato Piotta, dall’altro il Club Tenco.
Oggetto del contendere l’album ‘Na notte infame, candidato nella categoria miglior album in dialetto del Premio Tenco, ma escluso dai finalisti dalla commissione, non senza strascichi polemici – nonostante il cospicuo numero di preferenze che aveva raccolto – perché venne ritenuto che l’italiano fosse stato più utilizzato del dialetto. Quattro mesi dopo, e due giorni prima del via alle premiazioni del riconoscimento intitolato al cantautore ligure, arriva la risposta di Piotta. A modo suo. L’artista pubblica il singolo Vedrai Vedrai (La Grande Onda/Altafonte), un omaggio a Luigi Tenco e al brano del 1966, pietra miliare della canzone d’autore che negli anni ’60 ha rivoluzionato la musica italiana.
“No, non è un caso la data di uscita – spiega all’ANSA Piotta, al secolo Tommaso Zanello, durante il viaggio in treno che lo porta a Milano dove insegna al master Music Business del Sole 24Ore -. Ho atteso quattro mesi per rispondere. Per me che faccio musica, la miglior risposta è la musica stessa. Certo, avrei voluto almeno ricevere una telefonata, un messaggio per capire le motivazioni che non avrei condiviso, ma non è mai arrivato nulla. Ad oggi continuo ad essere convinto che la categoria scelta per il mio lavoro fosse quella giusta”. Vedrai Vedrai rivive così in una dimensione urban, nella quale le sonorità del rap convivono con l’atmosfera dal raffinato retrogusto jazz scelto all’epoca, grazie anche alla collaborazione con il pianista Francesco Santalucia. “Pur essendo stato tra i primi rapper in Italia, io sono cresciuto con i cantautori e Luigi Tenco era uno di loro. In questo dialogo struggente tra lui e la madre ho rivisto quello tra mio fratello Fabio che non c’è più, e al quale era dedicato ‘Na notte infame, e nostra madre che non ha potuto vedere il suo successo come scrittore. Un brano che ho declinato dunque a livello personale”, sottolinea ancora Zanello, spiegando così una scelta che potrebbe apparire lontana dal suo mondo artistico. “Questo brano nasce come omaggio a Tenco, con l’appoggio e l’approvazione della famiglia. Di certo non cerco e non ho cercato visibilità, come ho sentito dirmi, né prima né ora. Non ne ho bisogno: la musica fa il suo percorso e ‘Na notte infame ha ricevuto un amore incredibile. Avrei preferito che i voti del Tenco fossero palesi da subito, senza doverci arrivare così faticosamente. Per fortuna questa vicenda è iniziata in un modo ed è finita in un altro. Le cose vanno perché così devono andare. E forse se non fosse successo, quello che è successo con il Premio Tenco, questa canzone non sarebbe mai arrivata. Anche dalle situazioni negative, cerco di tirar fuori positività e luce”.
La rivisitazione nasce dalla proposta di realizzare un tributo a Luigi Tenco in occasione dell’ultima edizione del Premio Lunezia, alla presenza della Famiglia Tenco. Grazie all’esibizione dal vivo, rispettosa di tutti i valori portati avanti da Luigi Tenco, è nata l’idea di registrare in studio questa versione e di pubblicarla come singolo. “Ci ha fatto piacere ascoltare la nuova versione di Vedrai Vedrai realizzata da Piotta – dichiara la famiglia Tenco, per voce della nipote Patrizia -. Un’interpretazione per noi inusuale, ma al tempo stesso emozionante. Una scelta che dimostra quanto Luigi sia ancora amato dai giovani. All’epoca le canzoni erano canzonette nelle quali amore faceva rima con cuore e con fiore. Quando Luigi, per esempio, scrisse ‘mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare’ rivoluzionò la canzone italiana e lo fece anche su temi sociali di grande importanza e ora più che mai attuali. Abbracciamo Piotta per questo emozionante tributo, che porta avanti il grande patrimonio artistico e umano che Luigi ha lasciato a tutti noi”. “Non avrei mai pensato di avere la forza di interpretare questo brano così potente e così moderno ancora oggi. Tenco era di un’innovazione pazzesca, era avanguardia pura. Rappresenta una visione della vita”, conclude Piotta.