La ferita delle discriminazioni di epoca Covid è ancora aperta, molti lavoratori sospesi per non aver ottemperato all’obbligo vaccinale continuano a cercare giustizia; soprattutto alla luce delle recenti dichiarazioni di Aifa, che rispondendo a una richiesta di accesso agli atti presentata dall’Associazione legale “Arbitrium PSG” ha finalmente ammesso che: “nessun vaccino Covid-19 approvato presenta l’indicazione: prevenzione della trasmissione dell’infezione dell’agente Sars Cov-2″. Contraddicendo in questo modo i presupposti su cui erano state emanate le leggi che obbligarono i lavoratori a inocularsi.
Il sindacato di Polizia OSA ha avviato una nuova iniziativa legale, un ricorso contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero degli Interni per “l’accertamento della natura discriminatoria” dell’impianto legislativo che determinò la sospensione di diversi appartenenti alla polizia di Stato non vaccinati. Il ricorso, presentato presso il TAR campano ed elaborato con la collaborazione di Avvocati Liberi, sottolinea il contrasto tra quelle misure e le leggi che proteggono i lavoratori dalle discriminazioni. In particolare il decreto legge 216 del 2003 e la direttiva europea 54 del 2014. “Le lesione”, si legge nel comunicato, “riguarda i diritti aventi rilevanza costituzionale (in primis il lavoro e la dignità individuale) perciò essa assumerà un valore economico il cui valore potrà variare a seconda di come e quanto tale discriminazione sarà ritenuta grave dal giudice. Ecco le dichiarazioni a riguardo di Antonio Porto, segretario nazionale di OSA polizia:
Abbiamo ritenuto comunque dover porre in essere quella che è la nostra funzione di sindacato, cioè di studio e di analisi di tutte le cose che vengono attuate a carico dei lavoratori. Ci siamo rivolti come nostro solito al team di di Avvocati liberi anche alla luce delle evidenze che stavano emergendo in quest’ultimo periodo. Tante sentenze dei tribunali ordinari che comunque hanno riconosciuto anche una sorta di discriminazione di quei lavoratori che avevano fatto ricorso. Nel mese di luglio si è deciso di depositare definitivamente il ricorso al TAR Campania.
Ricordiamo che nei mesi scorsi Antonio Porto, e il sindacato da lui rappresentato, ha sollevato in diverse occasioni la questione del manifestarsi di effetti avversi tra gli agenti di Polizia, dichiarando anche un aumento di morti tra gli appartenenti alle forze dell’ordine. Gli abbiamo chiesto un commento, anche alla luce dell’istituzione della Commissione di Inchiesta parlamentare che dovrebbe iniziare i suoi lavori a settembre.
Il fenomeno delle morti improvvise, ma anche le morti per malattie, è ancora osservabile perché dal 1 luglio a metà agosto abbiamo avuto 18 decessi in Polizia malore improvviso e lunga malattia. Io dico sempre che se ciò che è stato posto in essere era la cosa giusta, non vedo il motivo di sottrarsi a un’indagine, non vedo i motivi di ostruzionismo alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid. Siamo molto molto soddisfatti perché dopo la nostra lettera al Presidente del Consiglio o Presidente del Senato Presidente della Camera, prima il Presidente del Senato poi quello della Camera hanno d’impeto nominato i componenti della Commissione quindi finalmente si vede la luce su su questa Commissione, di cui noi seguiremo sicuramente i lavori e cercheremo in tutti i modi di depositare la documentazione che in questi anni abbiamo raccolto.