Campi arati ben conservati e una necropoli preromana con trentacinque sepolture, databili tra il III e il I sec. a.C.
Ecco i tesori archeologici che restituisce Pompei (Napoli) nell’ambito dei lavori di ammodernamento della ferrovia Circumvesuviana. Proprio alle spalle della stazione Pompei Santuario, dove tra le altre cose è previsto un parcheggio parzialmente interrato, sono affiorati importanti reperti archeologici, oggi presentati alla stampa, e oggetto di restauro.
Il luogo in cui insistono i reperti è all’interno di una falda freatica dove le pompe hanno allontanato l’acqua. “Sono reperti archeologici relativi a tre fasi: una fase più recente riguarda l’alveo dove sono stati riversati dal I al IV secolo materiali archeologici vari. Quindi, la datazione di questi materiali ci consente di datare l’alveo che probabilmente risale all’89 d.C. Poi c’ è una fase più antica che riguarda i campi arati che sono sotto le pomici del 79 d.C.” ha detto il soprintendente archeologico per l’area metropolitana di Napoli, Mariano Nuzzo. “Oltre ai campi arati, c’è la necropoli con il dato interessante relativo alle deposizioni. Il fatto che fossero tombe a fossa e poi ricoperte da sette anfore ci danno indicazioni sulla presenza di popolazione Nord Africana o Osco Sannita, probabilmente”.