Porti sardi più green con l’elettrificazione delle banchine

Aggiudicato l’appalto da oltre 50 milioni di euro per l’elettrificazione delle banchine nei porti sardi.

E’ stato firmato il decreto di aggiudicazione dell’appalto integrato per la progettazione definitiva, esecutiva e la realizzazione dell’impianto di on-shore power supply (cold-ironing) per l’alimentazione elettrica delle navi in sosta nei porti di Cagliari (Porto storico e Porto Canale), Olbia – Isola Bianca, Golfo Aranci, Santa Teresa Gallura, Porto Torres e Portovesme.

L’opera – spiega una nota dell’Autorità di sistema portuale – è la prima in Italia per dimensioni e copertura.

L’importo complessivo di progettazione (definitiva ed esecutiva) e lavori è di 51 milioni e 761 mila euro, finanziati con fondi Pnrr.

Sette gli impianti previsti dal progetto: 22 megawatt di potenza per Olbia (importo finanziato dal Pnrr pari a 21 milioni e 560 mila euro); 3 megawatt per Golfo Aranci (2 milioni e 400 mila euro); 0,6 MW per ciascuno scalo a Santa Teresa e Portovesme (500 mila euro per porto); 15 MW per Porto Torres (12 milioni e 750 mila euro); 22 MW per il porto di Cagliari (storico e terminal ro-ro) (20 milioni e 900 mila euro) e altri 13 megawatt per il Porto Canale (12 milioni e 200 mila euro).

Il sistema potrà essere monitorato e gestito, da remoto, attraverso due centrali posizionate rispettivamente a Olbia e a Cagliari. Gli impianti elettrici portuali dovranno poi essere connessi al sistema elettrico nazionale con un ulteriore costo aggiuntivo stimato in circa 40 milioni di euro. Una volta conclusi e collaudati i lavori, l’AdSP procederà con un ulteriore bando per l’individuazione dell’operatore che curerà la gestione, la manutenzione dell’impianto e la fornitura dell’energia elettrica alle navi.

“L’elettrificazione – spiega Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – degli scali sardi rappresenta il definitivo slancio verso una portualità moderna, sostenibile, ma, soprattutto, competitiva in un momento di particolare accelerazione dell’Unione Europea per la riduzione delle emissioni”.

Exit mobile version